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Voglio trovare un senso a questa vita", canta Vasco Rossi nella canzone che chiude il suo nuovo disco "
Buoni o Cattivi".
E' forse ieri l'ha trovato. L'ha trovato incontrando don Luigi Ciotti, che 38 anni fa dalle strade di Torino comincio' una "vita spericolata" raccogliendo prostitute e drogati fino a fondare il Gruppo Abele. L'ha rintracciato nella grande lezione di vita e di arte di Fabrizio De Andre', nelle Marinelle, nelle Bocca di Rosa, nel soldato Piero.
L'ha compreso a 52 anni, dopo aver continuamente sopportato le sentenze di chi decide cos'e' giusto e cos'e' sbagliato, dopo essere stato messo all'indice, simbolo di trasgressione, del vizio. L'ha scovato fra le semplici corde della chitarra acustica, che scrivono poesie, raccontano storie, che ci appartengono, nelle quali si rispecchiano ragazzi e gente che e' cresciuta con le sue canzoni. L'ha trovato, il senso della vita, nella poesia di Montale, che non da' risposte, ne' certezze, ma che pone dubbi, interrogativi. L'ha trovato forse in Dio, anche se ancora tentenna quando lo cita: "Lasciamo a Lui decidere chi e' buono e chi e' cattivo". L'ha spiegato offrendo una lezione di vita con il suo nuovo disco.
Nessuna aureola, perche' neanche lui la vorrebbe. Ne' l'anima del rocker ribelle si e' mai spenta. Ma se e' questo il "cattivo maestro" che e' stato sempre descritto, ben vengano di altri come questi.
Giuseppe Attardi