Il cantautore risponde su Repubblica all'accorato richiamo fatto dallo scrittore a "Piazza Pulita"
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https://www.repubblica.it/robinson/2020/04/10/news/vasco_rossi_aderisco_incondizionatamente_all_appello_di_stefano_massini-253662739/
Stanno scuotendo potentemente gli animi le parole dello scrittore (e collaboratore di Repubblica e del suo supplemento culturale Robinson), Stefano Massini, che a Piazza Pulita su La7 ha recitato un appello davvero accorato e potente a cui stanno aderendo moltissimi artisti in tutti i campi, da Renato Zero (l'adesione più recente) a Carlo Verdone e Jovanotti, da Paola Cortellesi a Emma, da Pierfrancesco Favino a Stefano Accorsi, Ambra Angiolini, Paola Turci, Tosca, Tommaso Paradiso, Ferzan Ozpetek e molti altri.
L'ultima adesione è quella di
Vasco Rossi, che si è sentito molto coinvolto dalle parole di Massini e che ha dichiarato a Repubblica che “si riconosce completamente e aderisce incondizionatamente a questo appello per l'arte e la cultura. È una battaglia che combattiamo da anni: non siamo inutili!”. Chi sta seguendo quello che sta facendo Vasco sui suoi social in questi giorni non può stupirsi.
La presenza di Vasco è costante e al tempo stesso sobria e riesce ad essere consolatoria per milioni di persone che gli testimoniano la loro presenza e il loro affetto con una continua serie di interazioni nei vari canale da Instagram a Twitter.
In cosa consiste l'appello di Massini
“Oggi il virus che sta cambiando tante cose sta portando anche una nuova contrapposizione: quella tra essere umani necessari e quelli inutili. Oggi abbiamo costantemente dati agghiaccianti sui morti in cui diciamo che erano di una certa età o erano portatori di altre patologie, come dire che anche in quel caso tranquilli tutti perché la loro utilità era già minacciata. Oggi si parla del fatto che devono partire i settori fondamentali, come l'industria, la scuola, i centri commerciali. E poi ci sono io, che come scrittore sono un totale parassita della società: i teatri, i cinema, concerti, vedremo se aprire. Si capisce che ci sono dei problemi sanitari mettendo centinaia di persone insieme ma non è quello il punto. Il punto è il modo irritante in cui si dà per scontato il fatto che l'arte, il teatro, il cinema, la musica siano delle cavolate marginali che anche se non cominciano, chissenefrega. Le cose utili, quelle sì, ma noi non ne facciamo parte”.
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E ancora: “Si dà il caso che il paese sia in una sorta di carcerazione obbligata dai motivi sanitari da svariate settimane... Posso dire che probabilmente gli inutili cantanti, gli inutili attori, gli inutili scrittori con le loro inutili opere, con le loro inutili canzoni, con i loro inutili film hanno probabilmente fatto sì che questa carcerazione fosse più sopportabile. Grazie a canzoni e film che hanno inondato computer, telefonini, iPad e televisori siamo riusciti a tenere compagnia alla gente e quindi forse tanto inutili non eravamo".
"Infine, noi non siamo un paese qualunque del pianeta Terra. Noi siamo l'Italia, un paese che, fino a prova contraria, ha nel suo Dna la funzione di faro nel mondo nel suo rapporto con la bellezza. Noi la bellezza ce l'abbiamo nel nostro Dna per cui sarebbe molto bello sentire qualcuno che ci dice 'è fondamentale riaprire i teatri, i cinema, ascoltare i concerti'. Perché questo fa parte della nostra identità. C'è una frase bellissima del grande Aldous Huxley che dice: 'Ogni essere umano ha la sua letteratura e quella letteratura sono i suoi ricordi'. I capitoli più importanti di questo nostro libro coincidono guarda caso con quello spettacolo o quel film che hai visto quella volta o con quel concerto in cui hai cantato a squarciagola in quel determinato stadio. Quindi significa che l'arte, la cultura, la bellezza non sono scemenze di cui si può fare a meno e chissenefrega ma sono qualcosa che è parte radicale dei ricordi e della sete di bellezza che abbiamo ognuno per parte propria".
"Quindi sì, il mio è un appello stasera. Un appello per dire che se dobbiamo ripartire dobbiamo farlo con un occhio alla bellezza perché la bellezza è essenziale, la sete di ricordi passa dalla bellezza”.