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Tutto pronto per i festeggiamenti del sesto mese dalla storica data!
L’edizione cinematografica del concerto del 1° luglio scorso
sarà distribuita in oltre 330 sale su tutto il territorio nazionale.
Un vero record che si aggiunge al guinness raggiunto dal live
con 225 mila spettatori al parco di Modena.
Un successo anche in termini di prevendita,
che sta già registrando il sold out in numerose sale.
Vasco Modena Park – Il film rivivrà sul grande schermo – e in platea! - venerdì 1° dicembre in anteprima nei cinema selezionati
e in tutte le sale solo dal 4 al 7 dicembre.
Un appuntamento speciale e imperdibile: approda sul grande schermo, nella versione inedita VASCO MODENA PARK – IL FILM, l’evento che il 1° luglio a Modena, ha visto Vasco protagonista assoluto assieme ai 225.000 spettatori accorsi da ogni parte per partecipare alla “festa epocale” dei suoi primi 40 anni “dal fronte del palco”.
IL FILM
in anteprima venerdì 1 dicembre e dal 4 al 7 dicembre in tutti i cinema
per un totale da record di oltre 330 schemi
Il ‘multitasking’ regista Pepsy Romanoff lo ha concepito così: “La folla, le sue parole e il concerto vissuto come stare sul palco accanto a Vasco”. Spettacolare, travolgente, un lungometraggio in presa diretta di oltre due ore e mezza di musica condivisa dai 225.000 spettatori protagonisti e immagini che raccontano 40 anni di vita spericolata in un giorno. Un giorno speciale che comincia al tramonto e finisce all’alba chiara. La narrazione tutta in bianconero dell’inizio film rende ancora più suggestive le immagini e le parole di Vasco, espresse dal suo sguardo, impresse sul suo viso.
Dalla regia live a quella cinema, Pepsy Romanoff ha impiegato 100 operatori specializzati per girare Il film e lo ha montato con circa 50 collaboratori.
Duecentoventimila voci al cielo, ventisette telecamere, massima attenzione alla resa sonora, un montaggio al cardiopalma, tutto per regalare al pubblico che c’era, e anche a chi non c’era, la possibilità di ri-vivere un’esperienza unica.
Per continuare anche su grande schermo la magia del live, VASCO MODENA PARK – IL FILM sarà arricchito da preziosi materiali inediti e dalle riflessioni dello stesso Vasco, che si trasformerà in un Caronte capace di trasportare i fan a esplorare gli spartiti della sua vita.
Una vita spericolata, ovviamente.
Come il concerto, VASCO MODENA PARK – IL FILM diretto da Giuseppedomingo Romano, “Pepsy Romanoff”, mette a segno dei record e invaderà gli schermi d’Italia con oltre 330 sale da Nord a Sud e programmazione anche in Canton Ticino.
Team Regia composto da oltre 100 persone e 27 telecamere (in 4-5-6-K puntate su palco e pubblico) e 35 linee di montaggio in synch per 03:37 minuti. Secondi per numero solo al tour Live in Paris degli U2. Durante il live, sono state proiettate sui megaschermi 40 video scenografie originali realizzate ad hoc per accompagnare le canzoni della scaletta, proiettate in 6K su una superficie di 2.500 mq culminati nei 500 videomessaggi proiettati durante la performance di Vivere, che rivivrà anche su grande schermo.
Accanto alle riprese digitali, sono state realizzate delle riprese in 35mm: “Volevamo realizzare una traccia analogica di questo grande evento – dichiara il regista Giuseppedomingo Romano Pepsy Romanoff – esattamente come è successo da sempre nella storia recente. Grazie a una macchina da presa Arri 435, (la stessa usata in tanti film dal direttore della fotografia premio Oscar Vittorio Storaro), sono state realizzate delle riprese a spalla durante la performance di Sally e Un senso”.
Oltre due ore di rock e di energia pura, per rivivere un momento unico da ascoltare, un’avventura epica da guardare, una grande festa da… cantare – e perché no ballare – ancora una volta tutti insieme. Ma questa volta al cinema!
Per rivivere insieme ancora una volta la festa epocale del concerto dei record.
Un sogno che si avvera per il team di produzione e per i fan. Una scarica di adrenalina, suoni, colori che risuonerà eccezionalmente nelle sale italiane in anteprima il 1° dicembre nei cinema selezionati e in tutte le sale d’Italia dal 4 al 7 dicembre, distribuito da QMI Stardust.
VASCO MODENA PARK – IL FILM
è prodotto da GIAMAICA con la collaborazione di EXCEPT
e distribuito al cinema da QMI Stardust in collaborazione con Universal Music.
Produttore Esecutivo | Maurizio Vassallo
Regia - Direzione Creativa | Giuseppedomingo Romano - PEPSY ROMANOFF
Art Direction - Motion Design | Rocco Pezzella - Ok Rocco
Direttore della Fotografia | Emanuele Cerri
Coordinatore Tecnico Digital Cinema - Live Broadcast – Dvd | Davide Furlan per The Alliance
In collaborazione con:
Per quattro giorni (dal 4 al 7 e stasera in anteprima) in 330 sale il film che racconta il concerto evento del 1° luglio a Modena Park. Ne abbiamo parlato con Giuseppedomingo Romano che da quattro anni segue la rockstar con la macchina da presa in spalla
Tutto è iniziato da un piccolo dettaglio, un gesto fatto senza pensarci dal regista Giuseppedomingo Romano, in arte Pepsy Romanoff, sul set dell'ultima puntata della serie tv di Sky Arte Cinque volte Vasco. "Era stata una lunga lavorazione, tanti appuntamenti per quattro o cinque mesi - racconta oggi - era una delle ultime riprese, stavamo per filmare quando mi sono accorto che qualcosa nel look di Vasco non andava, mi sono chinato e gli sistemato il risvolto dei pantaloni. Io sono uno di quei registi che vuole mettere mano alle cose, avere un rapporto diretto con gli artisti che filmo, occuparmi di tutti i dettagli. Questo piccolo gesto è rimasto impresso a Vasco che ha chiamato quelli del suo staff dicendo: Vedete che sta facendo Peppe?!". Da lì, da quell'esperienza, è cominciata la collaborazione tra la rockstar Vasco Rossi e il regista quarantenne di Torre Annunziata Pepsy Romanoff ("il nome me lo ha dato per scherzo Aloscia dei Casino Royale presentandomi a Pharrell Williams, mi ha portato fortuna e me lo sono tenuto"). Nel tempo ha lavorato con Club Dogo, Gué Pequeno, Clementino, Pino Daniele, Verdena, Samuele Bersani, Tiziano Ferro, Mannarino ma il colpo grosso l'ha fatto incontrando Vasco, sistemandogli un risvolto dei pantaloni e vedendosi - quattro anni dopo - proiettato in uno degli show più mastodontici della storia del rock, il concerto dei record per 225.000 spettatori paganti.
Vasco Modena Park è il film che, cinque mesi dopo, celebra quel rito collettivo, è il racconto in 157 minuti di una serata indimenticabile per tutti quelli che c'erano, per chi l'ha vista in diretta nei cinema e per quelli che l'hanno seguita in tv. Vasco torna sul grande schermo per pochissimi giorni (questa sera una première e poi dal 4 al 7 dicembre) in 330 sale molte delle quali hanno già registrato il sold out: un viaggio da vedere sul grande schermo per la maestosità tecnica con cui è stato realizzato. 27 telecamere (in 4-5-6-K puntate su palco e pubblico), riprese in 35 mm, 35 linee di montaggio, massima attenzione alla resa sonora, 40 video scenografie sul palco e un team regia composto da oltre 100 professionisti diretto da Pepsy Romanoff che oggi dice: "Se ci ripenso oggi abbiamo avuto anche un po' di incoscienza perché una cosa così non era mai stata fatta prima. Io ho avuto la possibilità di contattare persone che lavorano con band del calibro di U2, Blur, Rolling Stones e noi con il nostro concerto siamo arrivati un po' oltre a quel livello là: uno show "made in Italy" ma fatto a livelli mondiali".
L'avventura con Vasco dopo la serie doc è proseguita con il videoclip nello stile di Anton Corbijn di Come vorrei ("io dissi 'voglio un Vasco come è oggi di sessanta e passa anni, in bianco e nero senza effetti speciali, un'icona del rock che ha passato quello che ha passato e oggi ricomincia' e lui è stato contento di questo"), dal grande successo di quel video è nato poi il concerto di Napoli, il live e il film. "Quando ho realizzato da napoletano di cosa stavamo parlando sono rimasto di stucco, quella responsabilità e fiducia che Vasco mi ha dato l'ho sentita fortissima: nel passato avevo fatto tanti live ma un conto è farne uno in un club e un altro è in uno stadio come il San Paolo. E poi, prima di Modena, c'è stato anche il video con Vinicio Marchioni per Un mondo migliore che è stata una grande soddisfazione, il video ha vinto il premio come miglior video italiano e tantissime visualizzazioni. Abbiamo iniziato da una cosa piccola insieme e siamo finiti a Modena".
Ci sono stati pochi mesi per montare tutto il girato di quella notte, un montaggio sul quale Romanoff ha avuto totale libertà creativa: "Vasco è così, lui non pretende mai niente. Non mi ha chiesto una modifica, ha avuto una totale fiducia nel nostro lavoro - racconta - naturalmente c'è stata una chiacchiera iniziale, una visione condivisa ma poi la libertà è stata totale. E all'anteprima a porte chiuse per noi ha detto: "Peppe hai fermato con il video dei momenti di una performance che è fatta correndo e mi hai stupito". Il montaggio del live è stato fatto da tre persone e, ci tengo a dirlo, di cui due under 25, giovanissimi e geniali". E poi c'è il Blasco pensiero, montato su immagini in bianco e nero, in cui Vasco Rossi si racconta più come uomo che come performer come quando dice: "Credo nella musica e nella potenza delle parole che possono toccare il cuore. Perché le canzoni sono canzoni ma non sono solo canzonette". "Quella è una sorta di confessione di Vasco - dice Romanoff - volevo ritrarlo cogliendo anche momenti di solitudine: come quando arriva in elicottero al parco o prima di salire sul palco. Il mio sogno sarebbe continuare oggi a collaborare per poter raccontare quello che accade prima del concerto, come ha fatto Nick Cave con 20.000 Days On Earth".
Nel film si vede molto Vasco ma si vede molto, moltissimo anche il suo popolo. "Il ragionamento è che il decimo musicista della band, l'altro elemento del gruppo di Vasco è il pubblico a cui lui e il suo staff danno un'esaltazione enorme - dice il regista - questo è sempre accaduto nei concerti suoi. L'audio è sempre stato l'aspetto più importante in assoluto perché gli spettatori potessero goderlo appieno e io ho pensato che nel contesto della celebrazione di 40 anni di carriera dovevamo dare moltissimo spazio al pubblico perché tu puoi essere bravo quando ti pare, e in Italia di bravi ce ne sono parecchi, ma senza un popolo non puoi autoproclamarti". Di quella serata così speciale nella memoria di Romanoff è rimasta soprattutto un'immagine: "Io sono tornato a piedi in albergo quella notte fino all'albergo in centro, erano circa due chilometri, alle tre e mezza, ci ho messo circa mezz'ora. Era tutto tranquillo, c'erano poche persone per strada, le vie erano quasi completamente pulite; non c'era la devastazione post Woodstock, c'era una situazione di pace. Tante volte noi italiani veniamo additati per la mancanza di rispetto, mentre in questo caso abbiamo dato una dimostrazione per quello che è stato, oltre che un evento musicale, un evento sociale. Che non dimenticheremo".