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Repubblica.it
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L'annuncio di un concerto-evento a Modena, nel giugno del 2017, per celebrare i 40 anni di carriera. E poi un lungo elenco di storie, aneddoti, confessioni intime, spiegazioni sulla nascita delle canzoni. Vasco Rossi, protagonista all'Auditorium Parco Della Musica di Roma della rassegna "Incontri d'autore", ha regalato ai fan accorsi nella Sala Santa Cecilia un pomeriggio pieno di racconti e di emozioni. Intervistato da Ernesto Assante e Gino Castaldo, Vasco ha ripercorso la sua carriera raccontando se stesso e la sua storia senza filtri, mentre intorno a lui il pubblico intonava cori da stadio e accompagnava ogni pausa e ogni battuta con applausi fragorosi. In attesa del poker di concerti che animeranno l'estate romana: 22 e 23 il 26 e 27 giugno, per un totale di quattro concerti consecutivi all'Olimpico.
Salito sul palco alle 15.21, Vasco ha parlato dei quattro concerti: "Proporremo qualcosa di nuovo, questo è un prolungamento del tour dello scorso anno, quando era Roma era rimasta fuori e i fan si sono lamentati molto". Poi è iniziato il lungo viaggio a ritroso nel passato, in cui ha raccontato il suo rapporto viscerale con il rock: "E' il linguaggio che ti permette di esprimere emozioni forti, intese, è una grande forma di comunicazione. Per me il massimo sono i Rolling Stones, anche più di Elvis. Perché il rock è sesso e deve provocare le coscienze".
Raccontando la genesi delle canzoni, Vasco ha usato Siamo solo noi per spiegare i suoi processi creativi: "Una sera ero in concerto vicino Zocca, salgo su una cassa spia, si piega, cado e faccio una figura di merda. Tornando a casa ho pianto dalla rabbia. Quando sono arrivato a casa - continua il Blasco - ho cominciato a scrivere, tirando fuori tutta la rabbia di sempre, quella che avevo fin da ragazzino a Modena quando mi prendevano in giro perché venivo dalla montagna, quelle delle storie d'amore finite male. E mi ispirato a quel 'sei solo te' che mia madre mi diceva facendo paragoni con la vita di altri. Era il mio modo di dire 'non rompere, me la cavo da solo anche così'. E ve la caverete tutti, anche voi. Anche se andate a letto la mattina presto".
Parlando del suo rapporto viscerale con il pubblico, Vasco ha sottolineato come "essere onesto e sincero quando scrivo le canzoni è la mia responsabilità. Non ha mai ripetuto una formula, anche se di successo, mi impegno a cercare di fare sempre qualcosa di diverso. E' questa la sfida, cercare di non imitare mai, nemmeno te stesso". E quando parla dell'entusiasmo e dell'amore della sua gente non ha dubbi: "Ognuno ha il pubblico che si merita".
Vasco ha raccontato la sua applicazione quasi maniacale nei confronti della musica ("Ho sacrificato tutto alla musica per 40 anni. Solo adesso ho cominciato a guardarmi un po' intorno"), soffermandosi su alcuni aspetti della sua vita spericolata e della malattia che lo ha tenuto fermo per mesi: "Per un lungo periodo non volevo perdere tempo a dormire. Dopo due o tre anni di intensa attività sono crollato e ho sentito un dolore spaventoso. Sono stato sei mesi in ospedale, ho scoperto il mondo della sofferenza, delle persone che stanno male. E ho usato questa esperienza per togliermi di dosso tante menate che ti vengono in testa quando stai troppo bene".
Vasco ha parlato poi delle sue canzoni più riuscite ("quando è arrivata Vita spericolata ho pensato che non avrei potuto fare di meglio, ma poi con Sally sono rimasto stupefatto"), di come ha cambiato il linguaggio del rock in Italia negli anni 80 ("C'era bisogno di testi brevi, fatti per immagini. Anche se eri distratto capivi lo stesso") e di come la sua musica possa rappresentare una via di fuga: "Noi siamo quelli delle illusioni che ci aiutano a vivere meglio. La realtà è dura".
Vasco Rossi a Roma va a trovare Pannella
Insieme al direttore del Tg5 Clemente Mimun, è stato un'ora a casa del leader radicale
Vasco Rossi in visita da Marco Pannella questa sera a Roma. Il Blasco, che era insieme al direttore del Tg5 Clemente Mimun, è arrivato a casa del leader radicale, nel centro della città, intorno alle 18.30 e si è fermato con lui circa un'ora. All'uscita, sempre accompagnato da Mimun, Vasco Rossi, jeans scuri, giubbotto di pelle, cappellino nero e occhiali, è risalito subito in macchina. In mano la rock star aveva un libro, "Sos Stato di diritto". Il volume, pubblicato da Reality Book e curato da Matteo Angioli, raccoglie gli interventi pronunciati in occasione della conferenza internazionale "Universalità dei diritti umani per la transizione verso lo Stato di Diritto e l'affermazione del diritto alla conoscenza" organizzata dal Partito Radicale lo scorso luglio al Senato della Repubblica.