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Vasco, coerenza e impegno nel segno di una vita spericolata
VascoNonStop Rewind di un tour straordinario
8 giugno, Un mese fa..Vasco presenta Don Ciotti in tv
Dopo la due giorni di rock e emozioni a Padova, 6 e 7 giugno, eccezionalmente Vasco in Tv, su Rai3 per presentare l’amico Don Luigi Ciotti
Ci sono diversi modi per esprimere il proprio impegno sociale. Vasco ha scelto in primis le canzoni, nelle quali racconta come è la vita reale e, di conseguenza, la coerenza nella vita, l’aderenza totale a quello che “canta”.
Non a caso la sua amicizia con Pannella e le sue battaglie di civiltà e di accoglienza. Temi scottanti che riguardano l’etica (e non l’estetica) e di grande attualità ancora oggi. Cosa succede in città?..se lo chiedeva nel 1985: ”guarda qua quarda là che confusione..”
E poi il Don, Luigi Ciotti, l’amico prete con le sue battaglie spericolate, dal giusto approccio delle sue comunità aperte nel recupero dei tossicodipendenti, a Libera.
La loro amicizia è datata 2004, quando Vasco presento’ presso la sede del Gruppo Abele a Torino, il uo album. Buoni o Cattivi.
La pensano allo stesso modo i due, non ci sono buoni o cattivi, ma tutti abbiamo dentro un po’ questo e un po’ quello. 14 anni dopo, Vasco presenta l’amico don Luigi, protagonista del docu film Cosi in terra, vi riproponiamo uno stralcio del testo di Vasco :
La mia amicizia con Luigi, è nata nel segno di Fabrizio De André. Il nostro simile carattere e approccio alla vita. L’impossibilità di essere “neutrali”, distaccati. Lo stupore, il dubbio, la necessità di capire, di sospendere il giudizio. La timidezza, il candore infantile. Due vite “spericolate”, come sono fondo tutte le vite che si lasciano guidare dall’inquietudine, che si sentono più a casa nel cercare che nel trovare. E non c’è ricerca che non sia spericolata... La sua predilezione per la diversità, per gli strambi, per i freaks, per i dimenticati, per i giudicati. Il suo Vangelo dell’accoglienza incondizionata, la sua cura della terra in quanto tale, non come semplice prologo del Cielo. Il suo impegno perché anche qui ci sia giustizia. Il suo non avere appartenenza e al tempo stesso averle tutte! Il suo riconoscere Dio negli altri quasi al limite dell’eresia Il suo essere profondamente anarchico, la sua folle convinzione che del potere possiamo fare a meno se impariamo tutti a riconoscerci come fragili, comuni mortali.