15 Giugno 2011
Vasco a San Siro, dal primo trionfo del '90 al poker del 2011
Sono passati 21 anni da quel leggendario concerto a San Siro. I mondiali di calcio italiani erano appena finiti, lo stadio era nuovo di zecca e con una capienza ulteriormente potenziata rispetto al passato. Oltre ottantamila posti. La consacrazione definitiva di Vasco Rossi non poteva che avvenire lì, nella Scala dal calcio...un catino ideale per i concerti, che il 10 luglio 1990 si trasformò nell'olimpo del rock per la proclamazione di un nuovo imperatore degli stadi italiani. “D'ora in poi gli stranieri, prima di entrare, dovranno bussare”, commentò Vasco a caldo dopo quel successo.
Ma l'esperienza di San Siro è troppo potente per non volerla riprovare. Così, negli anni, lo stadio Meazza è diventato per Vasco una seconda casa. Come tutti gli amori veri, quello tra Vasco e l'impianto milanese è stato tormentato: tra comitati antirumore, limiti ai decibel, anni di totale divieto a utilizzare lo stadio per i concerti. Ma ogni volta che è stato possibile suonarci, San Siro è stato il cuore dei tour del Blasco. E anche il teatro di eventi unici. Come quello del '95, il grande ritorno dopo il trionfo del '90. Non poteva essere solo un remake...non sarebbe stato nel suo stile. Doveva esserci una sfida: e la scommessa fu raddoppiare la data e slegare completamente l'evento da ogni logica commerciale. Nacque così Rock Sotto l'Assedio, l'evento che il 7 e 8 luglio 1995 portò a San Siro 120 mila spettatori, ma soprattutto band dalla ex Jugoslavia, dove era in corso la guerra civile. “Un concerto per rompere idealmente questo assedio e per ricordare che la guerra è vicina, anzi è dietro la collina”, disse Vasco, che non a caso scelse di aprire quei concerti con “Generale” di Francesco De Gregori. E propose per la prima volta dal vivo “Senza parole”.
L'anno dopo fu la volta di Nessun Pericolo per te, l'album de “Gli angeli”, di “Sally”, “Un gran bel film”...l'album che segnò il ritorno discografico dopo il successo de “Gli spari sopra”. Ne nacque un tour esplosivo. E Milano non si poteva accontentare della doppia data in aprile al Forum di Assago. Così, il 15 giugno 1996, la storia si ripete. A meno di un anno da Rock Sotto l'Assedio, la tranche estiva del tour '96 ripartì dal Meazza. A dire il vero rischiò di non ripartire, perché per la prima volta i decibel (e gli abitanti del quartiere) si frapposero tra Vasco e il grande evento annunciato. Il 14 giugno, a meno di 24 ore dal concerto, furono messi i sigilli all'impianto. Solo all'ultimo momento, per motivi di ordine pubblico (80mila persone, uno stadio strapieno), i sigilli furono tolti e il concerto fu confermato. Senza la possibilità di provare, Vasco regalò un concerto di rara intensità. E poi commentò: “Volevano trasformare lo stadio in un parco nazionale”.
Il concerto fu un successo, come del resto tutto il tour '96. Ma gli strascichi polemici continuarono e per diversi anni lo stadio diventò davvero un parco nazionale. Dal '98 al 2001 nessuno che non fosse un calciatore poté metterci più piede. La combriccola del Blasco si inventò una nuova cattedrale (e che cattedrale!) all'autodromo di Imola, dove furono polverizzati altri record di presenze e furono organizzati concerti memorabili. Ma l'assenza di San Siro si sentiva. Eccome.
Vasco non poteva aspettare un nuovo tour per tornare a “suonare lo stadio” più imponente d'Italia. E così, a seguito del primo cd antologico ufficiale (Tracks, 2002), ecco l'evento, creato ad hoc per il Meazza: Vasco a San Siro '03. Se i sold out per il Blasco sono sempre stati la regola, con questo live inizia l'epoca dei “sold out in un'ora”. Così accade quell'anno. Bruciati in poche ore i biglietti di ogni ordine di posti. E all'annuncio di ogni nuova data, la storia si ripete: 4, 5, 8 luglio 2003. 210mila persone per un nuovo evento. E potevano essere molte di più se il comune di Milano avesse concesso lo stadio per la quarta serata. Comunque, dopo 7 anni di “divieti”, il Komandante è di nuovo nel “suo” stadio e la sua gioia esplode nel saluto iniziale ai fan: “Benvenuti, bentornati, ben arrivati! Finalmente...a San Siro!”. Tre date consecutive sono un record assoluto, che non ha eguali nella storia.
Ma si sa, c'è sempre un'altra possibilità. Anche per chi non è riuscito a essere tra i 240.000 fortunati del 2003. Per loro, la possibilità di rifarsi arriva meno di un anno dopo. Buoni o cattivi tour 2004. Ormai il live di San Siro è un marchio di fabbrica di Vasco Rossi, impensabile non concedere il bis. Ed ecco altre due serate, il 12 e 13 giugno 2004, con tutta l'energia di uno show esplosivo e con un medley finale davvero irresistibile.
Passano due anni, un altro tour (2005) che torna a Imola e per un anno “sacrifica” San Siro...ma è troppa la voglia di Vasco di tornarci. Nasce così un altro tour trionfale, che celebra il leggendario repertorio del Blasco, senza album da promuovere. Le uniche novità dell'anno sono “Basta poco”, anticipazione del disco che sarà... e “La Compagnia”, meravigliosa interpretazione rock di una canzone di Battisti. Ma non servono pezzi nuovi per fare grande uno show di Vasco...che quell'anno ripesca per l'occasione grandi successi del passato come “Vivere una favola”, “Ciao”, “Voglio andare al mare”. Insomma, il 21 e il 22 giugno 2007 lo stadio esplode. Anche nel 2007, però, i concerti sono a rischio fino all'ultimo. Sembra proprio che i comitati antirumore siano riusciti a interrompere lo show. “Abbiamo ricevuto una deroga”, dirà Vasco durante il live: “Ma dobbiamo fare piano...” Parole che sembrano benzina gettata su un pubblico infuocato, che regala uno dei boati più indimenticabili della storia dei concerti milanesi.
Un urlo liberatorio, che riecheggia ancora un anno dopo, quando il tour “Il mondo che vorrei” fa tappa (obbligata) a San Siro, il 6 e 7 giugno 2008. Le polemiche sui decibel, anche quell'anno, non mancano. E per la prima volta nella lunga storia dei live del Blasco al Meazza, “il sole muore” e, nella prima serata, fa la sua comparsa la pioggia. Ma non c'è temporale che tenga, quando Vasco è sul palco scarica un'energia ben superiore. E i due show milanesi, in un “tour dei raddoppi” che vede repliche in tutti gli stadi italiani, sono ancora una volta un momento attesissimo.
Sono passati tre anni, caratterizzati da un altro record assoluto fissato dal Komandante a Milano (8 date consecutive al Forum di Assago nel febbraio 2010). Ed è il momento di tornare, in grande stile come sempre. Battendo un record personale che era già ineguagliabile per chiunque altro. Non saranno due, non saranno tre. Quest'anno il Vasco Live Kom.11 farà tappa a San Siro ben 4 volte, il 16, 17, 21 e 22 giugno. “Ci vuole abilità...eh già...” dice Vasco nella sua nova canzone che è già un successo radiofonico. In attesa del nuovo album, in uscita il 29 marzo. Un ritorno n grande stile, “col cuore che batte più forte”. Ora l'attesa è tutta per il tour e per i 4 sold out annunciati (i biglietti per le prime due date sono stati polverizzati in poche ore) nello stadio di Vasco: “Viva Milano, viva San Siro...e viva questa notte!”, disse al termine del suo primo concerto del '90. Ora, dopo il tour 2011, i concerti di Vasco a San Siro saranno ben 17! Diciassette serate magiche, mai uguali tra loro. Tutte uniche. E irripetibili.
Tutte le news