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Tornato in Italia da pochi giorni dopo la grande fuga da Los Angeles, Vasco è isolato tra letture e cene familiari. Osserva scrupoloso l’isolamento.
Lui che vive questa condizione sempre, naturalmente e per necessità, potrebbe anche darci una via di lettura originale di quel che stiamo vivendo: abituarsi alla lentezza, ai tempi dilatati, alla solitudine. Un momento di riflessione e di rilettura delle nostre abitudini.
Essere isolati non vuol dire essere fermi, ma muoversi in un altro modo, e infatti si continua a preparare musica, in vista di un futuro migliore.
Ci si immerge in letture non sempre facili, non necessariamente scontate, ma per questo ancora più soddisfacenti.
Vasco sente l’esigenza di sostenere in qualche modo il personale sanitario, vero esercito combattente di questa guerra contro il coronavirus. Fa una donazione alla fondazione sant’Orsola-Malpighi di Bologna.