5 Febbraio 2012
Una festa per te. Non te l’aspettavi eh!? E invece…eccola qua!
di Angelo Moraca
La realtà che ci gira intorno: volubile, feroce, atroce e spesso senza senso. Come un amico che ti lascia all’improvviso con quella sensazione di vuoto incolmabile che si avverte, perché prima o poi tutti la proviamo. Ma esiste anche un’altra realtà, un po’ diversa, con qualche colore in più e sfumature annesse. Quell’atmosfera di festa che ti prende lo stomaco e respiri a polmoni aperti. Un concerto. Il concerto. Modestamente ho sempre considerato quello la tua vera festa. Attimi di gioia (e di vita!) si alternano a momenti di inspiegabile malinconia con quel “ragaSSo” che dal palco ti spara diritto al cuore – e allo stomaco! – sensazioni e pensieri, virtù e debolezze, gioie e dolori. E pensare che tutto questo è racchiuso nella magia di una canzone. Quanti saranno…3 o 4 minuti per un totale di 2 ore e 30 minuti?! Non importa lui te le canta e a te arrivano in pieno come una pallottola sparata con una pistola: puoi provare ad estrarla dal tuo corpo, ma il segno rimane indelebile.
Poi che il 7 febbraio sia il tuo compleanno, questa è un’altra questione. Diciamo che con tutto il massiccio lavoro di radio tv e “feisbuk” che ci ricordano – per chi vuole – che a Zocca ci si prepara in gran stile per festeggiare ed augurarti altre mille di queste feste, allora il gioco è fatto. Ma questo, appunto, è un gioco per qualcuno. Un rock’n’roll show direi. E come festeggiare un tuo fratello maggiore (anagraficamente scrivendo) ma che in realtà è rimasto sempre ragazzo?! Con una lettera modesta ma sincera. Come quando scrivevi la letterina a Babbo Natale e chiedevi qualsiasi oggetto catturasse la tua attenzione o scatenasse la tua fantasia. Solo che poi scopri che lui non esiste perchè è solo un personaggio delle favole. Questa invece è una favola ma con un personaggio …ops, perdonami… una persona vera…che ViVe realmente, cioè. E il bello è che non c’è nulla di materiale in ballo, nulla che possa essere racchiuso in una scatola o in un’etichetta…solo pure emozioni che cerchi di mettere su un foglio bianco. E mi ritrovo così nella solitudine della mia stanza a buttare giù qualche riga e a giocare con le parole: perché infondo se non sai giocare con le parole non riesci neanche a capire cosa hai dentro, quello che provi.
Un ragazzo che è riuscito ad unire un popolo intero. Un ragazzo controcorrente dal profondo del suo cuore – e della sua mente. Un ragazzo che lascia trasparire senza inibizione alcuna la sua vera essenza. Quella del precursore, dell’innovatore, della passione, della voglia di vivere. E in una realtà dove tutto è calcolato, dove la logica del profitto economico e delle emozioni imbalsamate prevalgono sull’uomo, esiste un’altra realtà in questo infinito dove tutto è diverso seppur in quelle 2 ore e 30 minuti rigorosamente dal vivo e senza nessun artifizio. La forza, l’energia, la rabbia, l’amore (e il sudore!) si concentrano in toto lì, in una piazza…in uno stadio...in un palazzetto…o in aperta campagna dove migliaia e migliaia di ragazzi da tutta l’Italia hanno macinato chilometri per Vivere!...quelle 2 ore e 30 minuti. Altro che Woodstock, questo ragazzo ha fatto da sé con l’unica fortuna (se di fortuna si può parlare) di avere al suo fianco una squadra di Amici pronti ad appoggiarlo ed affiancarlo anche nelle idee e voglie più strane, a difenderlo contro chi ci vuole come meglio gli pare o come è moralmente più giusto. Prima ne parlavano male (gli hanno teso anche una trappola per metterlo in gabbia…ma questa è stata solo una breve parentesi), oggi sembra che ne parlano bene – all’occhio più superficiale - ma infondo non la persona ma in questo caso il personaggio è pungente e tagliente (del resto se riuscissero a sfiorarlo seppur minimamente porterebbero i segni anche loro!) e quindi non esiste altra via se non quella di attaccarlo e di criticarlo di dirne comunque male perché no, non riescono a convincersi che è possibile anche un’altra visione del mondo, un altro modo di vivere, un altro modo di intendere, un altro modo di comportarsi o meglio destreggiarsi. Per questi benpensanti esiste solo la loro visione e tutto ciò che è al di fuori del loro orticello va combattuto perché è una minaccia da debellare.
Ma questo ragazzo è ancora qua. Certo è cresciuto un po’ di stazza, qualche segno dell’età (o meglio di vita vissuta!) se lo porta sul groppo forse anche qualche deviazione in più – perché no! – ma per fortuna che è passato di qui. Una storia tutta italiana in tutte le sue sfaccettature e sfumature possibili ed immaginabili. Una storia che mi permette di poter dire: quello è un fratello mio!
Auguri ragazzo.
Auguri fratello.
Auguri Vasco.
Auguri rockstar.
Auguri provocAutore.
Auguri social rocker.
Auguri komandante.
Auguri sconosciuta compagnia.
Per altre mille e più di queste feste.
Angelo Moraca
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