14 Aprile 2010
Un Pistolero. Il Migliore.
di Luka Rossi Schmidt
Ma tu chi cazzo sei!?
Sono un Pistolero.
Il Migliore.
Glielo si leggeva in faccia che ormai aveva capito.
Capito di essere fottuto.
Capito di essere morto.
Avrei deciso io come concludere lo scontro, e quando.
Se dolorosamente, o in modo pulito.
Se velocemente… o lentamente.
Ma c’era ancora qualcosa nei suoi occhi che non mi convinceva.
Ancora troppo freddi per essere quelli di un uomo spacciato.
Si chiamava Billie Bob, Randajo per gli amici…
Un furfante, ha rapinato 5 banche e 2 treni, e l’ha fatto male.
Un assassino, ha ucciso 27 uomini, e l’ha fatto male.
Un macellaio, ha fatto a pezzi 3 donne dopo averle stuprate, non c’è bisogno che mi ripeta.
Insomma, uno psicopatico che manda a puttane di proposito i piani solo per poter usare quelle sue 2 pistole… ha bisogno di 1 pretesto, per eccitarsi.
Non sarebbe stato giusto ucciderlo.
No… meritava sicuramente di peggio.
Sono un pistolero. Il migliore.
Sono nato con due occhi da cobra… spietati e freddi.
Quando impugno la pistola il mio sguardo è snervante, per chi mi sta davanti… nessuno regge.
Chi lo fa, non dura molto.
Sono un pistolero. E sono il migliore.
Ho sparato in tutta la mia carriera solo 15 volte.
Ho ucciso solo 14 uomini.
Faccio questo lavoro da più di 20 anni.
Il vero pistolero non ammazza con la pistola, ma con gli occhi… solo quando l’uomo che hai davanti ha il tuo stesso paio di palle allora spari, e ti conviene farlo bene.
I pivelli sono quelli che ti sparano subito.
Nemmeno lo guardano negli occhi l’uomo che stanno per ammazzare.
Per colpa loro mi sono beccato 7 pallottole in questi 20 anni.
3 alla scapola sinistra. Sono destro.
2 al ginocchio della fondina.
1 nel petto, entrata e uscita prima ancora che cominciasse a bruciare.
1 nella natica sinistra, e preferisco non parlarne.
Il pivello che mi sparò la 3 nella scapola si chiamava Ted Willinger, sapeva il fatto suo ma, come già detto, non guardava mai negli occhi.
È l’unico pivello che ho ucciso.
Non uccido i pivelli.
Non l’ho fatto nemmeno con i Bang Bros.
Sì… esistevano anche allora, più fatti e matti che mai.
Ho memoria di tutti quelli che uccido.
Il loro sguardo è fisso nei miei occhi vitrei la notte.
Odio uccidere.
Odio anche sparare.
Però è questo quello che sono.
Un pistolero.
Il migliore.
Ed è l’unica cosa buona che so fare.
Odio mia madre, mi ha maledetto sin dal primo istante in questo mondo.
Odio mio padre, un alcolista che si rifaceva sul “figlio del diavolo” quando gli buttava male a black jack.
Odio parecchie cose ma non odio me stesso.
Sarò anche uno scarto di questa traviata società ma quant’è vero che sparo da dio non odio me stesso.
Questi miei occhi, sono una manna dal cielo.
Non farò come tutti gli altri uomini.
Loro mi odiano per via dei miei occhi.
Sono diverso… troppo… come lo sono i negri, i cinesi e gli irlandesi.
Se fossi anche frocio mi odierebbe pure Dio.
Non invidio gli irlandesi finocchi.
Non sparo per soldi.
Sparo per quello che ritengo giusto… ma combatto per soldi.
Questo si.
Devo.
Ho gia nominato Dio.
Io e Lui non ci capiamo.
In cosa credo?
In me.
Sono l’essere più solo di tutto il pianeta.
Questo sono.
Una massa di ricordi, cicatrici, vanti, nemici, dolori, litigi.
Questa è la mia miserabile vita.
Nel deserto si ha sempre molto tempo per pensare.
Mi chiedo spesso perché non voglia farla finita.
Difficile dirlo.
Se premessi quel grilletto con la canna rivolta verso di me, mi farei un favore.
Poco ma sicuro.
Ma che diritto ho io di farlo?
Nessuno.
Così preferisco non sprecare il tempo che ancora mi rimane senza fare nulla.
Proteggo i poveri, ed è qualcosa.
Proteggo i deboli, ed è qualcosa.
Proteggo i discriminati, così dovrei chiamarli, ed è qualcosa.
Proteggo anche gli “o-mo-ses-su-a-li” è così che vogliono essere chiamati, a volte lo dimentico.
Così la mia vita non è più vuota e vana, ma ha un senso.
Sono stato io a darglielo.
Però ogni volta spero che il figlio di puttana che ho davanti prema quel cazzo di grilletto, e che lo faccia bene.
Spero che prema quel cazzo di grilletto, e che lo faccia velocemente, più di me.
Spero che prema quel cazzo di grilletto, e che magari prenda la mira prima di farlo, perché il proiettile non rimbalzi sul muro dietro di me e mi finisca nel culo, ma perché mi apra un buco nel cranio.
Sarebbe anche una morte divertente… quanto sangue fluirebbe, come da una fontana.
Ma forse per gli spettatori non sarebbe divertente.
Già.
Chissà per quanto ancora dovrò starmene qua, nella polvere del deserto e nella ruggine dei canyon, prima di essere liberato.
Non avevo smesso un secondo di fissarlo negli occhi.
Billie Bob, figlio di puttana.
È veloce, molto veloce mentre estrae la sua derringer dal calzino.
È bravo, dannatamente bravo, sa che ha una sola chance ma è comunque tranquillo.
Però… però, porca troia, non ha un cazzo di mira.
È 20 anni che faccio questo lavoro.
Evidentemente il 21 non sarà la mia fine.
Ora sono 8 le pallottole che hanno assaporato la mia carne.
Il colpo parte, ho poco tempo.
Sacrifico ancora 1 volta la mia spalla sinistra, fa male ma 1 pallottola devi sempre cercare di prendertela nella spalla sinistra.
L’impatto mi sbilancia mentre prendo la mira per la sua mano.
Niente che io non possa controllare, Billie Bob ha ora 8 dita.
Grida, ma non me ne frega 1 cazzo.
Non volevo avercelo sulla coscienza uno stronzo così.
Troppo comoda.
No, sarà il resto della feccia come lui, da cui proviene e di cui fa parte, che giudicherà come comportarsi.
Già, la massa di ottusi politici e ipocriti intellettuali benpensanti.
Ancora una volta avevano bisogno di qualcuno verso cui puntare il dito.
Ancora una volta io gliel’ho trovato.
Billie Bob, un furfante, un assassino, un macellaio.
Uno in meno.
Non mancherà a nessuno.
È questo quello che penso mentre mi dirigo ad ovest e la folla armata di forconi dietro di me si fa giustizia da sola.
Non pretendo di avere fatto la cosa giusta.
Ho fatto quello che ritenevo giusto fare.
Non pretendo di nascondere quello che sono… un mostro, come tutti.
Me lo puoi leggere anche in faccia.
Odio gli ipocriti come loro.
Ora che hanno trovato qualcuno di più sporco o più incauto di loro, possono rimettere in scena la loro commedia rigonfia di falsità che chiamano vita… illudendosi di essere migliori di lui.
Io non mi illudo però.
E ce l’ho scritto negli occhi.
Sono 1 pistolero.
Il migliore.
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