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26 Novembre 2012
 

UN GRAN BEL LIVE KOM al cinema..

di Alessia Cruziani

Questa, poi: un concerto da record riproposto per una sala in cui, normalmente, non si va certo per ascoltare musica, cantare o… ballare addirittura!
Eppure lui, l’artista conosciuto come Kom, l’uomo Vasco, è riuscito anche a trasformare la sala buia di un cinema in una festa rumorosa degna di un concerto da stadio. Anzi, lo stadio per eccellenza: San Siro, facendoci fare un salto temporale di un anno, riportandoci indietro nel tempo al suo concerto “Live Kom 011”.
E sì, perchè lui può. Lui è Vasco, non un rocker qualunque e improvvisato.
Le sue emozioni ci travolgono da tempo, ormai da tanti anni… che sono vite intere, adesso. Ci ha nutrito di canzoni che sono messaggi, abbracci di note e coccole fatte di sospiri e baci sotto cieli di cori che riecheggiano nelle notti estive.
Lui è il Komandante e noi siamo il suo popolo.

Al cinema non mi sono trovata ad attendere l’attesa dell’apertura dei cancelli, ma quando ho prenotato il biglietto on line speravo davvero di trovare il posto in prima fila che desideravo, un po’ come quando credi che arriverai lì davanti, così vicino quasi da poterlo toccare.
Ero lì, in attesa che la porta della sala si aprisse, un po’ come fossi in attesa davanti ai cancelli di un suo concerto, quando ormai le ore passate in strada, le notti in tenda e le chiacchiere coi nuovi amici erano soltanto un ricordo lontano che ti fa faceva pensare “Sì… ne è valsa la pena!”.
Ero lì… già… E mi guardavo attorno in attesa di ritrovare volti conosciuti, quei volti visti e rivisti ai concerti, quando si è tutti amici, tutti fratelli, tutti uniti dallo stesso abbraccio.
Poi la porta si è aperta ed ognuno ha preso il suo posto. E ho rivisto il popolo di Vasco nuovamente riunito in tutta la sua diversità: la sua bellezza sta proprio nei ponti generazionali che crea. Si cresce con lui…e così, ti trovi anche in mezzo a genitori che portano i figli o anche i nonni (i quali, magari, sono anni che non si godono un concerto e questa, perché no, è una buona occasione).
Tutto ormai è pronto; sullo schermo sta per essere proiettato l’evento, quello che 80.000 persone hanno condiviso l’anno passato e che stasera sarà per tutti.
Rivivere i brividi e le emozioni di una calda estate passata nel freddo autunno attuale: sì, si può! Ieri è stata la conferma materiale.
Tra un po’ di nostalgia che aleggia in sala, le luci si abbassano e come per magia… entriamo tutti a San Siro volando: ecco il palco; entra la band ed arriva lui. Boato.
Le mani iniziano ad alzarsi, i posti cominciano a sembrarci stretti, le corde vocali voglio urlare. Ogni sala diventa una piccola San Siro.
Inutile negarlo: stare seduti è impossibile, come pure rimanere in silenzio. Ci si osserva… Al primo accenno le mani iniziano ad applaudire e da lì…la magia inizia per tutti.
La regia di Swan è perfetta: è lui che ci fa passare dal palco, proprio lì, vicino a lui e poi che ci porta fino al prato nel giro in pochi secondi. Swam: regista eccellente che ha saputo unire quattro date di sold-out in un unico, memorabile film-documentario, riproducendo fedelmente quasi tutto ciò che si vive durante un live.
E d’incanto ti trovi di fronte i visi degli amici che vengono inquadrati, proprio tutti quegli amici che hai conosciuto grazie a lui. Ti viene anche voglia di chiamarli, poi però ti ricordi di essere al cinema, allora ti guardi intorno stupita…. E quando ti giri… vedi coppie innamorate che si baciano, ragazze in reggiseno o persone che piangono commosse come se fossi veramente ad un concerto! E sei quasi sicuro anche di riconoscere qualche Sally o Jenny, perché loro ci sono sempre, visi diversi ogni volta, ma l’anima simile. E sì: siamo tutti un grande popolo. Tutti qui, uniti per lui e solo per lui.
La pelle d’oca aumenta minuto dopo minuto, una escalation di emozioni pure. Lui canta e con quegli occhi ti entra dentro. Lo senti, lo vivi, ti pervade.
Testimoni di una nuova storia. La “generazione di sconvolti” che credeva in una “vita spericolata” oggi si è trasformata nei “soliti scomodi “che si aggrappano ai sogni come fossero dei “piccioni in volo”.
Gli assoli, il funambolo, i cori, il caldo dell’ estate, la pioggia rinfrescante, le sue parole, gli occhi lucidi: non manca nulla, tutti gli ingredienti sono al posto giusto per buttarsi anima e corpo dentro uno show unico ed irripetibile.
Lo vivi, lo senti: la pelle vibra. Lui, che ti incanta anche attraverso un video. Lo puoi toccare quasi con mano. E’ immenso ciò che si vive, inspiegabile forse.
Come essere dentro una favola, volare in equilibrio precario sopra la follia. Lo vedi… e leggi le sue emozioni. Lo ascolti… e senti la sua voce accarezzarti le emozoni. Lui si muove e con le sue espressioni ti spiega tutto ciò che è racchiuso dentro il testo che sta cantando. Ti abbraccia e ti porta via con sé…
Poi…arriva, quasi inaspettata, “Albachiara”, dandoti la sensazione che sia ancora troppo presto per i saluti. E così, ancora vogliosi di emozioni, si rimane seduti e sognanti avanti ai titoli di coda, che scorrono con nomi e ringraziamenti.
Forse era giusto così: finire dal sogno alla realtà, dal ricordo alla malinconia nel breve tempo di un film. Di un “gran bel film”…!
Allora ci si alza e ci si osserva ancora. Siamo tornati, in volo pindarico, da San Siro alla sala del cinema; si è increduli per la magia appena vissuta.
E mentre la sala viene abbandonata, mentre sei consapevole che nel tuo cuore quel filmato diventerà uno scrigno prezioso pieno delle emozioni vissuti, sorridi pensando che a breve uscirà il dvd di questo concerto. E allora…beh, sai che la storia si ripeterà da lì a breve…perché le sue emozioni si amplificano ogni volta, sempre di più, di più… da qui all’infinito.

Alessia Cruziani
 
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