30 Maggio 2012
Tentativo fallito
di Irma Manonfia
Dopo vari tentativi falliti attraverso il dialogo diretto, mi misi a scriverle una lunga lettera non proprio formalissima:
Gentilissima Professoressa,
lei ha detto che non le piace Vasco Rossi, che non le piacciono canzoni come “Bollicine” perché sono “canzoni drogate” (!), che non le piace il suo “atteggiamento da sconvolto” e la sua “aria da perso”… e non le piace il fatto che “si droga”! Come se non bastasse ha detto che ha una “voce rauca” e che le sue canzoni “non valgono niente”.
Allora:
“BOLLICINE” è una canzone soltanto ironica.
Vasco sa bene quanto l’ironia – e soprattutto l’autoironia – sia essenziale alla vita. Del resto, se certe cose non le prendi con ironia, allora le potrai prendere soltanto nel culo. Senza contare che poi è sempre divertente giocare con certi concetti e certi fatti che per l’opinione pubblica risultano “scottanti”, pur essendo realtà quotidiane ed evidenti.
Pensare che sia stato pagato dalla “The Coca-Cola Company” è un assurdo, dal momento che la canzone – tanto per gli intelligenti quanto per gli sciocchi – risulta palesemente (e perlomeno!) ambigua!
Pensare che invece Vasco con questa canzone inneggi i giovani a drogarsi è semplicemente stronzo, dal momento che non può certo prendere una percentuale sul ricavato della droga venduta in Italia!
“Bollicine” è poi soltanto una conseguenza della televisione, del modo di fare campagna pubblicitaria: si reclamizzano in tutti i modi e a tutte le ore i prodotti più diversi (assicurazione sulla vita, dentiere, parrucchini, assorbenti, pannolini, preservativi, creme antiemorroidi, ecc.) con tanto di raccolta-punti! Gli spot pubblicitari sono diventati così tanti che devono diventare per forza ogni giorno più assurdi e più impertinenti per riuscire ancora ad attirare l’attenzione ed essere convincenti, diventando sempre più insulsi e ipocriti, e mostruosamente falsi. A sentire la TV ogni prodotto reclamizzato è il più buono e conveniente che ci sia in commercio e, addirittura, se si è abbastanza intelligenti si dovrebbe uscire a comprarlo subito, perché non se ne può fare certo a meno! Eppure ogni anno una quantità non indifferente di prodotti viene ritirata dal commercio perché sono risultati nocivi. Molti prodotti, soprattutto quelli dietetici, vengono non di rado scoperti addirittura come cancerogeni. Stiamo parlando di prodotti che erano stati pubblicizzati con campagne pubblicitarie convinte e convincenti, esattamente come tutti gli altri. Ora, dal momento che tutto questo è pura follia sistematica, imprescindibile dal nostro attuale sistema economico e di vita… non rimane che riderci sopra! Allora non rimane che l’ironia provocatoria di immaginare che un giorno potrebbero arrivare a reclamizzare anche la droga dicendo le stesse identiche puttanate. La droga, sì… che spesso fa meno male di tante famose merde industriali ben confezionate.
Ecco, allora, che la canzone non fa altro che ripetere gli slogans pubblicitari più famosi: l’ironia sta nella trasposizione. “Coca-Cola: e sai cosa bevi”, preso dallo spot della birra, ma reso grottesco dal fatto che la Coca-Cola è stata famosa per aver mantenuto fino a pochi anni fa la propria ricetta segreta; “Coca-Cola: e sei protagonista!”, preso dallo spot dei jeans, che ne sottolinea l’assurdità di fondo -c’è tanta gente che beve Coca-Cola quanta quella che indossa i jeans: come si fa ad essere protagonisti?! - ; “Coca-Cola: per l’uomo che non deve chiedere mai” , preso dallo spot del profumo, ma reso ancora più assurdo dal fatto che per avere una Coca-Cola di solito la si chiede sempre al barista; e per finire “Coca-Cola: per chi vespa e mangia le mele”, preso dalla pubblicità della Piaggio che usava il nome della Vespa come fosse un verbo del linguaggio dei giovani da usare al posto di “fare l’amore”, paragonando la naturalezza del suo uso al mangiare le mele… che però Vasco “ritocca” in modo sarcastico cantando: “chi non vespa più e si fa le pere!”.
La maggior parte della gente, però, invece di scandalizzarsi per le stronzate che sente ogni giorno in TV, si scandalizza se poi qualcuno ci scherza sopra!
Le canzoni di Vasco sembrano “canzoni drogate”?
Vasco canta quello che vede intorno. Quando canta la droga, lo fa allora per due motivi: 1- perché la droga è presente nella realtà di ogni giorno; 2- perché Vasco non è cieco.
Ma allora perché la gente vuole colpevolizzarlo lo stesso? Lo spiega proprio Vasco in un’altra sua canzone, “Colpa D’Alfredo”: c’è almeno un Alfredo nella vita di ognuno, un comodo capro espiatorio, perché fa parte della natura umana sentire il bisogno di trovare qualcuno al quale addossare la colpa di tutto. E quale capro espiatorio migliore si potrebbe trovare di uno che non ha paura di essere indicato pubblicamente come un “cattivo esempio”? Cioè, di un uomo famoso, sincero e coraggioso come Vasco? Così ogni genitore che ha un figlio che si buca può evitare di colpevolizzare il figlio, che diventa vittima, e perfino se stesso.
Voi “adulti e maturi”, genitori e insegnanti, giornalisti e letterati, non date mai molta importanza alle canzoni che i ragazzi amano, neanche quando queste sono in grado di farli stare meglio, perché allora essere incoerenti tutto a un tratto e mettersi a perseguitare Vasco?
Nelle sue canzoni, Vasco sbatte in faccia all’ascoltatore la realtà senza tanti complimenti o giri di parole. Perché la realtà non è mai tutta solo rose e viole. E’ la stessa realtà, spesso, ad essere scandalosa; non chi ha il coraggio di guardarla in faccia.
Il problema è che troppe persone non solo non sanno quale sia la realtà, ma non la vogliono nemmeno sapere né sentire! Quando queste persone attaccano Vasco è la verità che stanno attaccando, perché Vasco è quel disturbo che impedisce di poter continuare a negarla, a far finta che non sia quello che è, per poter continuare a stare tranquilli, comodi, senza sentire il rimorso per ogni mancato intervento, per ogni omissione di soccorso…! Quando però qualcuno gliela presenta senza scampo, urlano allo scandalo. Perché per queste persone è appunto questo l’unico vero scandalo: che qualcuno si permetta di fargli notare che le loro coscienze stanno dormendo!
Lo spiega ancora Vasco, questo fenomeno sociale, quando canta “C’è Chi Dice No”: sia quando i fatti accadono vicino (“c’è chi dice qua”), sia quando accadono lontano (“c’è chi dice là”), queste persone non intervengono (“io non mi muovo) e quindi è come se non esistessero affatto (“io non ci sono”).
Dilaga la filosofia benpensante e a scuola ci insegnate a non dare confidenza agli estranei, anche se spesso questi risultano essere meno nocivi di certi accreditati professori…!
Dite che dobbiamo stare attenti a non far avvicinare gli spacciatori… parlandoci di loro come da piccoli le mamme ci parlavano degli “uomini neri” (un razzismo di natura alternativa e minatoria…!). Ma, secondo voi, se un ragazzo non si droga, allora, è solo perché non trova la droga?! E per chi la prende, la causa è perché gli è stata offerta? Perché questo è un modo forse un po’ diverso ma non certo implicito di darci degli imbecilli integrali! Gli spacciatori la droga non la regalano affatto, in nessun caso, né caramelle, né pasticche, né pasticcini…! E tantomeno ci fanno la corte per potercela vendere. Al contrario: si fanno cercare e difficilmente si fanno trovare, come quando hai il bagno rotto e hai bisogno di un idraulico!
Evidentemente vivete in una dimensione del reale che non è molto reale e neppure realistica!
Siete anche convinti di impartirci lezioni di “educazione sessuale” mentre l’unica cosa che ci insegnate è come non rimanere incinta! Invece di insegnarci a farlo MEGLIO… ci insegnate solo come evitare i guai…! Quando potreste almeno dirci o darci un posto in cui andarlo a fare! (A proposito di “aiuto ai giovani”: creiamo dei posti per minorenni che hanno i genitori in casa e non possono farlo nemmeno in macchina, no? O non vi preoccupate abbastanza per noi…?)
Il suo “atteggiamento da sconvolto”: è una descrizione di Vasco che può esser fatta solo da chi si rifiuta di osservarlo a fondo, altrimenti risulterebbe subito evidente che lui è solo e semplicemente VIVO! Niente di più, niente di meno. Normale che gli si dia addosso in un mondo popolato perlopiù da morti viventi: basta pensare a quanti veri e propri “zombies” si incontrano ogni mattina per le strade, che corrono per andare a lavorare, indifferenti alla realtà intorno, ignoranti di tutti e di tutto, tristi, muti, spenti, preoccupati per loro stessi, chiusi ermeticamente nel proprio guscio, che non guardano in faccia mai nessuno. Se qualcuno mostra qualche segno di vita, ecco che è uno “scalmanato”, un “elemento turbolento”, per riassumere: “un drogato”!
La sua “voce rauca” è unica. Riesce a fare quello che voci più belle e più intonate non riescono a fare: creare dal niente un’intera atmosfera! La sua voce riesce ad essere sempre quella adatta all’emozione che trasmette, al sentimento che canta: dolce e profonda nelle canzoni d’amore; dura e provocatoria in quelle rock! E’ una voce che riesce a fondersi naturalmente con la musica creando un sogno che esce dalle casse per mettersi a ballare intorno allo stereo, nella tua stanza.
Detto tutto questo, io non penso, come lei crede, che Vasco sia un dio. Io credo solo che sia un uomo cosciente, sincero e responsabile, che fa le sue cazzate e lo dice apertamente. Insomma, un uomo come (purtroppo) pochi ce ne sono, ma come molti invece dovrebbero essere.
E scusi se è poco.
Ho scritto e consegnato alla professoressa questa lettera, convinta che le avrei fatto cambiare idea, ma dopo averla letta, la professoressa mi ha detto: “Mi piace il modo in cui ti piace Vasco, ma Vasco continua a non piacermi lo stesso”.
Ho fallito.
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