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5 Dicembre 2009
 

..Su quel tale che scrive sul portale

di Marcello G.

Confesso, signor Alfieri, di aver letto due volte volte il suo articolo. La prima volta ho pensato seriamente che lei abbia confuso Vasco Rossi con qualche suo altro conoscente. Mica per altro, mi scusi, ma alcuni assunti da cui parte sono proprio sbagliati.
Nessuno definisce Vasco il più grande solo perchè le sue canzoni le conoscono tutti. Il fatto che le canzoni di un artista molto popolare siano conosciute da tutti non è prerogativa di Vasco: lo sono anche le canzoni dei Beatles, di Frank Sinatra. E anche le frasi delle loro canzoni sono state scritte, magari in anni passati, sui diari delle ragazzine di tutto il mondo. Ma questo non significa paragonare i Beatles e Sinatra a Berlusconi.
Certo, la maggioranza non decreta il valore di niente e di nessuno e, mi creda, è un concetto elementare cui ci saremmo arrivati anche senza il suo intervento e le sue ricerche che per me erano sconosciute e lo resteranno ancora. Come lei forse ricorderà, Vasco, quando era sconosciuto, arrivò su un palco popolare come quello di Sanremo, cantò una canzone sgrammaticata, scorretta e sgarbata e finò in fondo alla classifica e alle critiche. Col tempo però ha saputo imporre quella sua idea di musica e di visione della vita e molte persone, fino alla moltitudine di oggi, lo hanno apprezzato.
Tutto il contrario rispetto a Berlusconi, tanto per usare il suo esempio, che, prima di parlare e decidere quale ideale proporre, vede da che parte vanno i sondaggi. Non basta citare Jameson per dare credibilità alle tesi che sosteniamo.
Lei nel suo intervento incespica nel ragionamento sostenendo banalità come il fatto che Vasco debba alle tv, ai giornali, alla pubblicità, alla radio il suo successo, ovvietà che vale anche per Sinatra, i Beatles, Springsteen, Dylan, Berlusconi, Obama e persino il Papa.
Che Vasco poi rappresenti il Male è la dimostrazione palese del fatto che, mi auguro per stanchezza, alla fine abbia un po deciso di scrivere quel che le veniva in mente, senza avere neanche più presente il nesso logico del ragionamento.
E qui veniamo alla seconda lettura che ho fatto, per vedere se nella prima mi fosse sfuggita qualche sfumatura: e allora ho capito ancora una volta che per fortuna c'è la libertà di dire di tutto e con internet questa libertà si à decuplicata e permette a chiunque di pubblicare idiozie. Ma porti pazienza, signor Alfieri: perchè ogni tanto qualcuno quelle idiozie purtroppo le scopre.
 
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