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25 Giugno 2016
 

Roma Olimpico 22 e 23 Giugno



(Foto Danilo D'Auria)


(Foto Danilo D'Auria)


(Foto Danilo D'Auria)


(Foto Danilo D'Auria)

Il tema del viaggio di ritornooooooooo

Sul treno. Tornando. Torpore generale nell'aria.
I ragazzi davanti a me dormono a bocca aperta, le magliette del Live Kom 2016 hanno invaso il treno.
I volti eccitati dell'andata, dopo due giorni di concerto, hanno lasciato il posto al rilassamento muscolare. Alla pace dei sensi.
Un pò come dopo aver...
Ero come loro fino a qundici anni fa, rientravo da Ancona, Bari, Imola Padova, Grado, Latina, Roma... e chi più ne ha più ne metta. Sempre a pezzi, felice.

Vedo Vasco in concerto dal 1987, era il periodo dei palazzetti e del Vasco tutto da scoprire per me. Sebbene folgorata sapevo solo un paio di canzoni, Bollicine e Cosa succede in città. Ho solo dei flash, un amico di mia zia che mi prende sulle spalle, e di me che ballo come se sentissi la musica per la prima volta. E il vinile di C'è chi dice no comprato il giorno dopo.

Nel giro di pochi anni avviene uno stravolgimento, l'inizio dell'era degli stadi. Lo stadio di San Siro, per me poco interessata al calcio, ma milanese, diventa il polmone emozionale cittadino. Non passo dallo stadio senza pensare al concerto. In qualsiasi occasione.
Ho visto i musicisti che se ne andavano per far la loro band..e Vasco che tirava fuori dal cappello il chitarrista magico e scriveva Liberi Liberi, un album che ho amato alla follia.
Scorriamo veloce, i musicisti tornano tutti a casa, gli stadi ormai sono gli unici luoghi in grado di contenere cotanto entusiasmo...ho vent'anni nel 1996 e uno stipendio basso...che spendo in tour...Nel 1998 Imola, Vasco diventa icona indiscussa della musica italiana, che piaccia o meno.

Son cambiati i tour, son cambiate le scalette, e le canzoni, è cambiato lui e son cambiata io. Tanta gente ho trovato e altrettanta ne ho persa. In questi due giorni romani ho conosciuto tantissime persone, molte mi son mancate. E ci sono volti che vedo da trent'anni e che mi fan sentire ormai a casa. Primo fra tutti ovviamente il suo. Le espressioni di Vasco dalla prima all'ultima. Gli scherzi dal (non vorrei dire sul..) palco son sempre stati Una passione.

Per diversi motivi era un po' che mancavo. È stato come fare la prima boccata di sigaretta dopo due anni che hai smesso di fumare. Una goduria immane (non voglio tentare nessuno...)!

E poi, anche questa volta ho trovato un Vasco nuovo. Con la scaletta mutevole che mi ha regalato Sally e Siamo Soli.
A stare tutti insieme là dentro, ci facciamo coraggio e abbiam meno paura, oltre che divertirci da impazzire.
Vedo i cartelli della stazione di Lambrate, vado a comprare un regalo a mia figlia e torno a casa.

Chiara Sclarandi



(Foto Danilo D'Auria)


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