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8 Dicembre 2010
 

Lupus in fabula (altro atto della tragedia, dopo Sarah Yara)

di Salvatore-ilNero-Martorana

C'era una volta una dolce e graziosa fanciulla che passeggiava per il bosco.
Era una brava ragazza, solare e bravissima a scuola.
Ma un giorno si persero le sue tracce, non tornò più a casa, scomparve.
La comunità si raccolse e il vociare sovrastò il cinguettio degli uccelli.
La gente voleva sapere.
Dov'è? E' viva? L'hanno uccisa? Perchè? Come? Chi è stato?
Non tanto per appagare il senso di giustizia nè per acquietare la voglia di vendetta della famiglia.
La comunità voleva sapere per soddisfare il proprio bisogno di assistere allo spettacolo, istinto naturale dell'osservare la tragedia senza viverla.
La famiglia della fanciulla si raccolse in pianti e preghiere nella speranza di rivedere la piccola amata.
Qualcuno della famiglia decise di aprire alla comunità le porte della casa di legno.
Entrarono tutti, ognuno con una faccia tristissima.
Il falegname, l'oratore, lo sceriffo, il fabbro, il cavaliere, il pastore e la contadina.
Entrarono tutti ma la casa era così piccola che dovettero stringersi per poter condividere il dolore della famiglia.
Vennero chiamati altri a condividere, condividere, sempre più condividere fino a quando la minuta stanza si riempì all'inverosimile. Fu allora che la casa vomitò i corpi di alcune persone. Queste si alzarono dal fango e si fissarono incredule. La calca scacciò i familiari. Tutti... tranne quello che aprì la porta.
Lui no. Lui rimase dentro tra la commozione e la solidarietà della gente.
Nei giorni a seguire si discusse tanto dentro la casa di legno e si arrivò alla conclusione.
Conclusione annunciata al resto della comunità dall'oratore: non si doveva cercare la ragazza ma un lupo. Un lupo qualsiasi...zoppo, spelacchiato, vecchio, cieco, moribondo, senza orecchie o senza denti...ma che sia un lupo!
E lupus in fabula il lupo dopo alcuni giorni passò.
Lo sceriffo si prese la briga e di certo il gusto di sparare alla bestia.
La comunità inorridì e decise di affidarsi allo sceriffo per la sicurezza e all'oratore per sapere la versione ufficiale di ogni fatto, la verità paurosa e tranquillizzante, il pericolo e il rimedio, l'azione e la reazione.
La bimba non si trovò più, il lupo venne ucciso, la famiglia pianse sola sotto la luna e la comunità potè continuare a dormire serenamente sotto lo sguardo dello sceriffo e grazie alla ninna nanna dell'oratore.


Ninna nanna, ninna oh questo bimbo a chi lo do lo darò all'uomo nero che lo tiene un anno intero

P.S. Il dolore è una questione privata, intima, personale.
Esiste una magistratura che ha come compito il perseguire i colpevoli di atroci delitti.
Ci vuole discrezione. E silenzio.


di Salvatore-ilNero-Martorana
 
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