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17 Luglio 2014
 

Live Kom 014: il miglior Vasco di sempre

Live Kom 014 all'Olimpico, il miglior Vasco di sempre - Vanity Fair

Vasco Rossi a San Siro: una storia d'amore e sold out - Panorama


Live Kom 014 all'Olimpico, il miglior Vasco di sempre  Il racconto e le foto del primo concerto (di sette) del nuovo tour di Vasco Rossi. Un mix di nuovo e «di rito», con tanto metal e nuovi record
di Enrica Brocardo

È finita con una spruzzata di fuochi d'artificio e uno scintillio di coriandoli che ha invaso l'Olimpico. Un concerto, ma anche un evento, anzi una vera e propria festa per i fan di Vasco Rossi.

Il suo Live Kom 014 è partito ieri sera da Roma, la prima delle tre date nella capitale (le altre due questa sera e il 30 giugno), poi le 4 (il 4, 5, 9 e 10 luglio) - un altro record – allo stadio San Siro di Milano. In tutto, 7, il numero feticcio di Vasco Rossi.

Come annunciato, il concerto d'esordio è stato un sold out e il pubblico trasversale dal punto di vista delle generazioni (è il miracolo di Vasco che mette insieme i sessantenni come i teenager) ma, a colpo d'occhio, ancora più giovane di quanto ci si sarebbe aspettato.

Si parte con Gli spari sopra, poi .. Muoviti!. Altre canzoni e arriva Cambia-menti, il singolo uscito l'anno scorso, che precede La strega, una canzone, ricorda Vasco Rossi dal palco, che scrisse quando aveva 15 anni, poi Come stai e Manifesto futurista della nuova umanità che chiude la prima parte del concerto.

In mezzo una pausa strumentale. Il chitarrista Stef Burns percorre ancora una volta la passarella a V del palco, seconda rockstar del gruppo dopo il Komandante.

Dannate nuvole apre la seconda parte. È l'ultimo singolo di Vasco Rossi, ma il pubblico ricorda già il testo e canta a cappella l'ultima strofa.

È stato uno dei migliori concerti di Vasco da sempre. Lo dicono alcuni che li hanno visti tutti o quasi. Grazie alla musica live praticamente perfetta, a un palco di grande effetto, e alle luci con effetti 3D che abbracciano tutto lo stadio.

Un mix di nuovo e di rito. Musica molto più metal, diversa da ogni versione precedente, con Vasco, sul palco, che aggiorna il suo modo di cantare ma non i gesti, gli sguardi, gli ammiccamenti anche pelvici ma sempre ironici: tutto quello che il suo pubblico si aspetta da lui.

E lui stesso, a vederlo, era nuovo (per la prima volta con i capelli rasati, genere Marlon Brando in Apocalypse now) ma anche rassicurantemente lui, con le sue scarpe di ginnastica, i suoi berrettini, i suoi jeans (e anche in forma splendida, come se i due anni di malattia e convalescenza lo avessero ringiovanito).

Live Kom 014 si chiude con Albachiara (l'unica canzone che, scaramanticamente, Vasco non canta mai in prova): fuori dal palco le chitarre elettriche, via la batteria di Will Hunt, per un sing- along live da 58mila persone.

Un altro record, probabilmente. 



Vasco Rossi a San Siro: una storia d'amore e sold out
di Gabriele Antonucci

Oltre un milione di spettatori in ventuno concerti, dal 1990 ad oggi, distribuiti in nove diversi tour. Questi i numeri, davvero impressionanti, di Vasco Rossi a San Siro, dove, per le quattro date che si terranno da oggi fino al 10 luglio, sono stati già venduti 224.000 biglietti, numero destinato ad aumentare con i ritardatari dell’ultima ora.
Quello di stasera sarà il diciottesimo concerto del Komandante nella Scala del rock, ma l’attesa è sempre febbrile. Dai tre concerti di Roma sono giunte ottime notizie per lo stato di forma di Vasco, in grande spolvero, e per la scaletta, mai così rock e aggressiva, merito dei felici innesti di Will Hunt alla batteria e di Vince Pastano alla chitarra ritmica.
Ripercorriamo la storia d’amore tra lo stadio di San Siro e Vasco Rossi, dove il rocker di Zocca si è prodotto in alcune delle sue performance più memorabili.

1) Fronte del palco (10 luglio 1990). Oltre settantamila spettatori accolgono Vasco nella sua prima apparizione a San Siro. Il tastierista Alberto Rocchetti era già allora un colonna della sua band. Una parte del concerto di Milano viene pubblicata nell'album Vasco live 10.7.90, uno dei più amati dai fan, seguito da una videocassetta e da un libro fotografico dell’esibizione. Quell'anno nemmeno star internazionali del calibro di Madonna e dei Rolling Stones, nei concerti tenuti allo Stadio delle Alpi di Torino e allo Stadio Flaminio di Roma, si avvicinarono ai numeri del Blasco, che da allora ha trovato nello stadio la dimensione a lui più congeniale.

2) Rock sotto l'assedio (7 e 8 maggio1995). Sullo Stadio Meazza soffiano i venti di guerra della vicina Jugoslavia, così Vasco ospita sul palco i Sikter e i Sarajevo Festival Ensemble, due gruppi musicali di diverse etnie fatti giungere clandestinamente da Sarajevo con l'aiuto del fotoreporter Massimo Sciacca e dell'organizzatore Enrico Rovelli. Vasco realizza un sito internet, il primo in Italia per un artista musicale, dedicato a raccogliere le testimonianze di reporter dalle zone di guerra. In questi due concerti il Komandante canta per la prima volta Generale di Francesco De Gregori, cantautore che da sempre è il suo punto di riferimento, interpretandola col proprio inconfondibile timbro. Alla fine oltre 100.000 spettatori assistono ai concerti, 40.000 alla prima serata, 63.000 alla seconda, che vedono contemporaneamente la presenza sul palco di quattro chitarristi: Massimo Riva, Maurizio Solieri, Stef Burns e Nando Bonini.

3) Nessun pericolo per te Tour (15 giugno 1996). Il fenomeno Vasco è ormai incontenibile, il tour è lunghissimo, sei mesi e quaranta date, toccando nella prima parte i palasport italiani per poi passare in estate negli stadi delle grandi città. La data più importante è quella del 15 giugno a Milano, dove 63.000 spettatori assistono allo spettacolo del rocker di Zocca. Nessun Pericolo Per Te è il primo tour a cui partecipa la corista Clara Moroni, presenza che da allora diventerà fissa e molto gradita dai fan.

4) Vasco a S.Siro 2003 (4, 5 e 8 luglio 2003). Dopo alcuni problemi di autorizzazioni, nel 2003 Vasco riesce a ottenere di nuovo lo Stadio Meazza di Milano. Il risultato è clamoroso: oltre 250.000 spettatori in tre concerti, tutti sold out. Lo staff del cantante ha chiesto la concessione dello stadio per una quarta data, ma le polemiche a proposito di una maglietta indossata da Blasco a favore della legalizzazione delle droghe leggere gli hanno impedito di realizzare il poker di concerti. Il dvd Vasco Rossi @ S.Siro 03 contiene il meglio delle tre serate.

5) Buoni o cattivi Tour (12 e 13 giugno 2004). Il successo dell’ album Buoni o cattivi, registrato tra Bologna e Los Angeles, dimostra che Rossi ha ancora numerose frecce al suo arco. Le date del tour, che toccano tutti i principali stadi italiani per due estati consecutive, sono state aperte da Pia Tuccitto e Simone Tomassini, lanciati dallo stesso Vasco e dalla sua casa discografica Bollicine.

6) Vasco Live 2007 (21 e 22 giugno 2007). Dopo tre anni di assenza e senza il supporto di un nuovo album, Vasco torna sulle scene con un nuovo tour-kolossal che fa registrare altri record. In seguito alle proteste del Comitato antirumore di San Siro, il volume dei due concerti milanesi sarà più basso rispetto alle altre date. Il tour, tra spese generali e di produzione, è costato quindici milioni di euro. L’enorme palco ideato da Giò Forma, largo 75 metri per 26 metri di profondità, richiedeva tre giorni e tre notti per essere montato.

7) Vasco. 08 (6 e 7 giugno 2008). Il tour per promuovere Il mondo che vorrei è stato penalizzato da improvvise e violenti piogge, tanto che fu ingaggiato un meteorologo.

8) Live Kom 11 (16-17 giugno, 21-22 giugno2011). Il tour è tristemente noto ai fan per i problemi di salute del cantante, costretto dai medici della Clinica Villalba, dove è stato ricoverato in seguito a un malore, ad annullare le date tra fine agosto e settembre. Il cantante porta a termine tutti e quattro i concerti allo Stadio Meazza, ma la voce in alcuni momenti è incerta e la carica non è quella dei giorni migliori.

9) Live Kom.014 Cambia-menti (4,5,9 e 10 luglio 2014). Prendiamo in prestito il titolo della terza canzone oggi in scaletta, Qui si fa la storia. Una storia che è ancora tutta da scrivere.



fotografie di Pizzarotti, Simoni, Villani per Chiaroscuro Creative (BO)

 
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