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24 Marzo 2004
 

L'omaggio di Vasco alla Vita Spericolata di Don Ciotti

Martedi’ la presentazione di “Buoni o Cattivi” al Gruppo Abele: un’iniziativa contro ogni forma di pregiudizio.

Dal LA STAMPA di Mercoledi’ 24 marzo

Cosa ci fanno l’uno accanto all’altro un sacerdote come don Luigi Ciotti e una rockstar come Vasco Rossi? Il cantore della vita spericolata “che se ne frega di tutto”, con quell’alone da poeta maledetto, accanto a un uomo che predica la serieta’ dell’impegno e la lotta contro l’ingiustizia, la mafia, il disagio sociale? Chi li vede lontani anni luce, chi semplifica sul diavolo e l’acqua santa, e’ fuori strada. Proprio al Gruppo Abele, martedi’ Vasco presentera’ alla stampa il suo nuovo album, “Buoni o Cattivi”. Nel Cd tornano temi cari al “Blasco”: la lotta ai pregiudizi e la convinzione che “buoni” e “cattivi” siano sulla stessa barca. Un filo che s’intreccia in profondita’ con il lavoro del Gruppo, e che si salda nonostante un paradosso: don Luigi e Vasco si stringeranno la mano per la prima volta in quest’occasione. Vasco sara’ il primo artista del suo calibro a scegliere, per un nuovo disco, un luogo come il Gruppo: nulla di cosi’ lontano dalle locations consuete, i grand’hotel.

Com’e’ nato, tutto questo? Don Ciotti premette: “Spero che questo incontro non sia occasione di chiasso, spettacolo e assedio dei fans, ma che si colga la profondita’ di un simile momento”. E aggiunge: “Ho paura di chi giudica, di chi sa tutto, di chi affibbia etichette per sempre. Nella vita di tutti ci sono giornate difficili, ma guai a chiudersi in quelle giornate. Cio’ che conta e’ incontrarsi, crescere, guardare avanti”.

Dallo staff di Vasco Rossi, Tania Sachs spiega che l’amicizia con il Gruppo Abele “E’ nata dal concerto di San Siro, quando Vasco indosso’ la maglietta ‘Legalize’ contro l’equiparazione di droghe leggere e pesanti: i proventi della t-shirt sono stati dedicati al Gruppo e a don Gallo”.

Ad attrarre il Blasco verso don Ciotti non e’ tanto, o comunque, non solo, la battaglia contro la tossicodipendenza, proprio da parte di un autore piu’ volte accusato d’essere su questo tema un cattivo maestro. “Anche se ovvio che Vasco e’ per la liberta’ delle droghe”, vuol dare “un segnale piu’ ampio”: “Gli interessa l’accoglienza senza pregiudizi dei ‘cattivi’, si tratti di drogati o di banditi”.

E’, si, “E’anche un segnale di rifiuto della droga, che pero’ non va affrontato in termini di punizione, ma di comunita’ aperte in cui si recupera liberta’”.

E don Ciotti? “Vasco Rossi vuole conoscere la nostra realta’, e lo accogliamo con gioia. L’ho molto apprezzato per il suo impegno all’uscita di ‘Amico Fragile’ dedicato a De Andre’, cosi’ come un’intervista in cui, diventato padre, diceva di sentire forte la responsabilita’ versi i piu’ piccoli. Venendo da noi, vuol dire ‘mi riconosco in chi opera in un certo modo, in chi lavora sulla prostituzione, l’alcolismo, la droga, l’hiv, l’ingiustizia’.

Sulla tossicodipendenza ci riconosciamo nel cartello ‘Educare e non punire’. Non vuol dire fare sconti, ma mettere in piedi progetti seri”.

Chi avrebbe detto che sulla vita di Ciotti, Vasco sarebbe in qualche modo divenuto un proselito in piu’.

Martedi’ la presentazione di “Buoni o Cattivi” al Gruppo Abele: un’iniziativa contro ogni forma di pregiudizio.

Giovanna Favro
 
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