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5 Settembre 2013
 

L'altra metà del cielo

dalla nostra inviata Valeria Vecchione

Ieri si è tenuta la presentazione de “L’Altra metà del Cielo” a cura di Marco Mangiarotti. L’incontro, dal titolo “Se il teatro balla il rock – da Pink Floyd e Queen a Vasco Rossi”, si è svolto in una delle suggestive sale del Teatro Alla Scala, lo stesso celebre Teatro nel quale, dal prossimo 6 settembre, ripartirà lo spettacolo per 7 serate.
Inaspettatamente, il pubblico che attende la recensione è del tutto differente da quello dei concerti o di altri eventi legati alla musica di Vasco: una manciata di fan e il resto è una folla di maturi ed eleganti abbonati e affezionati al balletto classico che si appresta a varcare la soglia non appena l’ingresso ci viene spalancato.
I sontuosi lampadari ed i pavimenti di un marmo lustrato a regola d'arte, fanno da cornice a un’atmosfera inusuale, un’armonia che non ti aspetti, un mix dal sapore agrodolce: rock e classicismo.
Mangiarotti è di parola e alle 18.00 in punto comincia con l’introduzione. Lui e Vasco si conoscono dai tempi in cui facevano radio a Zocca (fine anni ’70), ma il giornalista non affronta questo incontro per dovere di cronaca nei confronti del cantautore, semmai intende spiegare che il significato di quest'opera teatrale non va ricercato essenzialmente nella perfetta esecuzione dei passi di danza, ma lo si percepisce attraverso le sensazioni evocate da esperienze e situazioni di ognuno di noi.

E le situazioni son ben tre, tre ballerine che Mangiarotti preferisce chiamare ragazze perche' loro stesse, nelle interviste mostrate durante l'incontro, ci hanno confidato che per interpretare le parti e' stato necessario approfondire quanta piu' sincerita' e onesta' nel loro profondo. Per poi, si', comprendere la coreografia, ma sopratutto aspetti interiori che le hanno cambiate e migliorate per sempre.

Lo spettacolo non vuole essere un tributo alla rock star ne' allinearsi ai canoni della danza classica, (tant'e' che il ballo sulle punte lo si vede solo su di un brano). Con una nuova interpretazione di canzoni note e il linguaggio del corpo di tre ragazze -Silvia, Susanna e Albachiara- 'L'altra meta' del cielo' vuole rappresentare il percorso di ognuna e, in maniera eccezionalmente autentica, esprime il denominatore comune a tutti senza esclusione per nessuno: la vita attraverso i sentimenti.

'Il Teatro balla il Rock'. Anche i Pink Floyd e i Radiohead hanno portato la loro musica a teatro, perfino le canzoni dei Queen sono state interpretate in chiave di balletto classico. Mangiarotti ci mostra una carrellata di diversi spettacoli a tal proposito e non si puo' che rimanere affascinati dal connubio rock-balletto classico.

Nel caso de 'L'altra meta' del cielo', pero', le canzoni non sono quelle in versione originale, no. Non sono le stesse che siete abituati ad ascoltare in macchina, a casa o allo stadio. Per l'occasione e i contenuti scenografici, Vasco le ha ri-cantate e re-interpretate. Da capo. Con questo spettacolo, Vasco porta i suoi brani come se fosse la prima volta. E il risultato e' una voce che ti prende il cuore e ne fa quel che vuole, che non riesci a trattenere i brividi, che sembra quasi di averlo seduto accanto mentre ti sussurra dolce all'orecchio "Sai che cosa penso..che se non ha un senso...domani arrivera'".

Al termine della presentazione non sono mancati gli approfondimenti e le curiosita', come la mia.

"Marco, allora, quest'opera e' un omaggio a Vasco, alla danza classica o alla Scala?"

E lui, con la sincerita' di chi ha provato, non ha potuto che confermare: questo spettacolo omaggia tutti coloro che per una sera sono disposti a lasciare a casa tutto e portare con se' solo un cuore aperto ad ogni forma di emozione.

Valeria Vecchione
 
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