Mentre il 31 dicembre festeggeremo il Capodanno, il 3 gennaio sarà la volta del Capo-danno, ovvero la genesi, l'inizio, la nascita del "danno" per eccellenza per le generazioni del dopoguerra:
in quel giorno, nel 1954, faceva il suo ingresso in Italia... la Televisione.
Fu una rivoluzione dei costumi e, soprattutto, un grandioso strumento per unire, formare e informare gli italiani.
UNIRE... FORMARE... INFORMARE...
A 57 anni bisogna iniziare a tirare i conti della propria esistenza.
Ha UNITO gli italiani? Sì.
Come non dare atto alla TV di aver unito gli italiani. Le stesse immagini e le stesse parole son state spalmate su tutto lo stivale, da Lampedusa a Bolzano un filo diretto manteneva in contatto le varie realtà del Belpaese.
Comunicazione era rivoluzione, comunicazione è rivoluzione.
La meraviglia di uno strumento nato dalle ceneri, dal sangue, dall'incomunicabilità della guerra.
Questo rende ancora più tragico il rimpianto dell'aver sprecato e ridicolarizzato la più geniale forma di comunicazione tra gli uomini del novecento.
Unì milioni di italiani in stanzoni, parrocchie, "cine" di provincia e di città. Tutti a mirare i quiz, i mitici campioni dello sport, gli indimenticati personaggi del varietà italiano, i grandi interpreti della musica leggera italiana.
Insomma... si spalancarono mondi. Si decise perciò di chiudere una dopo l'altra le finestre di questi mondi. Se ne lasciò aperta solo una. Col tempo se ne aprirono delle altre ma ormai il puzzo prese pieno possesso della stanza, della scatola...cranica.
Ha FORMATO gli italiani? Sì.
Formò gli italiani, certo. Ma usò il metodo meno coraggioso, più facile, meno creativo.
Li formò usando la perenna leggerezza, spensieratezza, svago... insomma forme di rincoglionimento gioviale, il tutto condito dalla bombardante pubblicità.
Non più un vate, un maestro, un parroco si prese la briga di dar loro una formazione culturale, un accompagnamento verso la strada della cultura e della sapienza. Ora dominava la figura del presentatore, un personaggio mai severo, pronto a darti buoni consigli ... rigorosamente per gli acquisti.
E se il "Bongiorno" (r.i.p.) si vede dal mattino...
Con l'avvento del signor B. e le televisioni commerciali il rimbambimento assunse forme grottesce, demenziali, al limite della parodia. Gettata la maschera della volontà di formare l'individuo si decise per la rincorsa agli istinti ancestrali dell'uomo, tette e culo. Nani, ballerine, pailettes, luci... un enorme circo, paese dei balocchi per gli occhi del Fantozzi tornato a casa logorato dalla routine lavorativa e dal traffico. Formare quel Fantozzi in altro modo, dargli cioè coscienza di vivere, possibilità di non lasciare anche il "tempo libero" al mondo grigio dell'alienazione, provare a cercare insieme forme di esaltazione dello spirito e della mente umana fu impresa mai intrapresa. Troppo rischiosa.
Più facile formare un perfetto idiota, un re a bontà loro... seduto sul trono della De Filippi (degradante forma di condizione umana).
Ha INFORMATO gli italiani? Sì.
Sì, gli italiani son stati informati...nel più squallido dei modi.
Una funesta lottizzazione delle reti televisive nel dopoguerra ha dato il là alle attuali forme penose di informazione.
Questa divisione tra Pci e Dc ha creato una contrapposizione manichea vicina allo scontro calcistico, al tifo irrazionale e senza ragione della curva. Un simpatico teatrino, gioco delle parti tra il filo-governativo e il ribelle.
Una condizione che, ahimè, ci siamo trascinati ai giorni d'oggi...con l'aggravante però del berlusconismo o dell'anti-berlusconismo.
Inoltre, mentre le stragi costellavano la storia del nostro paese, la televisione svolgeva il ruolo di megafono orwelliano della versione ufficiale. Uno strumento di comunicazione ridotto a paraocchi per bestie che non devono sapere nè distrarsi.
Abbiamo, insomma, scelto il fustino del divertimento per due fustini meno colorati: l'informazione e la comunicazione.
Ma qualcosa sta cambiando.
Una realtà, che da tempo è presente ma in gruppi ristretti, sta per sfondare pienamente nel campo della comunicazione sociale: Internet.
Attraverso il cavallo di Troia-Facebook questo nuovo magnifico strumento sta prepotentemente prendendo piede.
Una continua ed inarrestabile erosione di utenti a scapito della televisione sta avvenendo giorno dopo giorno.
E questo perchè? Facile.
Perchè l'uomo ha il bisogno primario di discutere, confrontarsi, crearsi una piccola oasi di convincimento sull'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande che lo attornia. Si è stancato di subire passivamente, assistere senza agire, fare la comparsa senza provare il gusto del protagonismo. La televisione è roba passata, ineluttabilmente sulla strada della fine.
Internet è un mondo nuovo, un oceano immenso dove poter decidere della propria ignoranza o conoscenza.
Starà alla nostra capacità di navigare la creazione nostro futuro... non più alla loro decisione di rotta.
Abbiamo un mare di possibilità.
Non torniamo e non areniamoci.
Rischiamo.
di Salvatore-ilNero-Martorana