italia fradicia di pioggia. Timoteo zuppo di bugie.
dove lo porta quella voglia senza senso?
il temporale investe la menzogna.
e la purifica.
cara elsina non ridere, quando un uomo ti parla d’ aquiloni,
o volera’ via sentendo il bel vento di domani.
il casco di angela è svuotato della sua testa, su un asfalto bagnato che ti fa scivolare chissa’ verso dove.
che destino senza senso, pieno di scommesse inutili e
promesse labili.
domande che sprizzano fragilita’ da tutti i pori.
la pioggia è lacrime versate quando la vita non va come dovrebbe andare.
il senso a tante cose, comprese quelle lacrime
che un senso non ce l’ha.
dove ci porta questa sera? Dove stai correndo?…non ti muovere…
e questa mia canzone non da’ certo un senso ai dolori della vita, ne’ a questa situazione…il senso sta proprio qua l’avevo capito.
allacciamoci questo cazzo di casco..no non è nemmeno qua…
che sia voglia, condizione o situazione, il tempo scorre, imbianca i capelli, e la nostra vita ce l’abbiamo negli occhi.
sei felice?
si che lo sono, ma come faccio a esserlo?
elsa proteggi la tua pancia di mamma….
piccoli segni simbolici inondano il destino di italia
piangi timo di un dolore vero…domani arrivera’ lo stesso.
dai angela…..Che il senso che non c’è sei proprio te, i tuoi capelli, e tua madre che se li tagliera’!
che storia profonda e commovente…di sguardi innamorati che si conoscono da sempre. Perche’ gli amanti si conoscevan gia’ da prima.
il momento dell’incisione quando ancora non esce il sangue
è quello che quando è gia’ troppo tardi non ti puoi fermare.
Ho letto “Non ti muovere”.
Margaret Mazzantini SA VOLARE ...e portare ad alta quota chi la legge. Spesso ti fa precipitare, e all'ultimo, quando ti stai per schiantare...ecco che sei di nuovo in volo.
Lacrime versate così fino all’ultima pagina.
La vedo comparire alla Hitchkock nell’ultima scena del film di Castellitto, compagno di vita e autore della trasposizione su pellicola del best seller.
Mentre inizia la sigla finale del film sento il cerchio che si chiude con la canzone di Vasco.
Chiara Sclarandi