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12 Gennaio 2006
 

Il male di vivere

Di Paolo Ribizzo

"E poi sperare che domani sará sempre meglio".
Molte volte mi sono soffermato a riflettere su questa frase che Vasco ha scritto nella canzone "Vivere" con la sua concreta e straordinaria capacitá di riassumere in poche parole il senso di un'esistenza umana.
E, tuttavia, ogni volta che riascolto la canzone provo sempre delle sensazioni diverse, forse anche dettate dai vari stati d'animo in cui mi trovo, ma sono convinto che il testo di questo pezzo abbia una forza ed una carica veramente prorompenti a prescindere da tutto.
Credo che essa possa anche riassumere il percorso esistenziale di Vasco che ad ogni caduta ha avuto la forza di rialzare la testa e ripartire con una carica maggiore senza essere mai contento dell'ostacolo superato, anzi sempre pronto ad affrontarne immediatamente un altro.
Ascoltando varie volte la canzone mi é venuta alla mente, ricordo degli studi di scuola superiore, una somiglianza con un'opera del secolo scorso di Giovanni Verga, per meglio dire un ciclo di opere definite "Il ciclo dei vinti" i cui personaggi sono caratterizzati dal cosiddetto "male di vivere" ("I Malavoglia" ne é il principale testo). Tra di esse, a distanza di cento anni, ritrovo la stessa voglia di riscatto, la stessa dignitá che pervade le persone cui Vasco si rivolge nelle sue canzoni ed alle quali ha fatto esplicito riferimento soprattutto in occasione della presentazione a Torino, presso la comunitá di Don Ciotti, del disco "Buoni o cattivi" affermando di essere sempre e comunque dalla parte di chi ha avuto una "cattiva giornata".
Tornando alla canzone "Vivere" mi viene in mente la sua esecuzione a San Siro in occasione di "Rock sotto l'assedio" quando a metá brano Vasco ha invitato sul palco i rappresentanti di una compagnia teatrale di Sarajevo rendendoli partecipi della sua felicitá ma soprattutto per lanciare un messaggio di fraternitá tra i popoli e di speranza. In quel momento vedere Vasco abbracciato all'anziano rappresentante di quella compagnia ed assieme a lui lanciare questo messaggio di speranza ha assunto una valenza maggiore rispetto a qualsiasi atto ufficiale di fine delle ostilitá tra i popoli della zona balcanica. Vedere ottantamila persone cantare ", e sperare che domani sará sempre meglio" penso che sia uno dei massimi livelli che un artista possa raggiungere nel corso della propria carriera, attraverso il messaggio di ".sorridere dei guai" significando di andare incontro alla vita con il giusto spirito, grazie al quale é possibile superare le negativitá della vita quotidiana.

Paolo Rebizzo
 
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