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8 Aprile 2011
 

Il cerchio luminoso

di Davide Beltrano

Le strade son deserte, deserte e silenziose, prive di vita. E' una notte gelida e i bar dormono, dopo le lunghe brigate che ogni giorno avvengono dentro di essi.

Giorgio cammina, distratto e stanco, di ritorno dal lavoro, i suoi passi sono corti e goffi. Gira l'angolo della strada quando, ad un certo punto, vede sbucare da sotto la terra un "cerchio luminoso", che splende ai suoi occhi...

Lo prende: è un po' rovinato. E' un cd, di quelli che usavano secoli fa... c'è scritto: "Vasco Rossi".

Giorgio arriva a casa e subito prende un vecchio strumento che conservava suo nonno, e cosi infila il "cerchio luminoso", precipitosamente. Cominciano a suonare le note, la voce rauca riempie la stanza, mentre Giorgio si sente meno solo in quella notte gelida di febbraio... Mille libri di storia aveva letto, ma nessuno descriveva la realtà di allora cosi bene come quel Vasco Rossi, che continuava a parlare da quel "cerchio luminoso": il sogno di una vita diversa, gli anni bui vissuti sulla propria pelle, l'assenza di sentimenti e di valori concreti, la delusione della realtà circostante...

Giorgio, ormai distrutto dalla fatica, si accinge a togliere quel "cerchio luminoso" che, forse, non gli stava cambiando la vita, ma sicuramente gli aveva cambiato l'umore di una triste notte d'inverno...

Il "cerchio luminoso" viene nascosto, segretamente... Mentre la città ritorna a "vivere".




contenuta nel libro "due mondi a confronto"

Davide Beltrano
 
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