7 Febbraio 2012
happy birthday mr president - Sono 60 - I 60 anni, la notte, la poltrona e quella stanza di illusioni!
La Kabala del perfetto fan si affida a questi numeri in svariate situazioni: sveglia alle 7.52, pin del telefono 7 2 5 2, tutte le passwords che includono sempre questi numeri.
E' un giorno di festa si sa. Ci si fa gli auguri si sa. Ne parleranno giornali si sa. Dieci anni fa un quotidiano scriveva:"Cinquantanni suonati", e Vasco replicava: "..ma suonati sul serio", vediamo cosa dicono oggi, spero che nessuno si azzardi a fare celebrazioni, a parlare al passato, di Vasco che ha fatto, di Vasco che ha detto.
Vasco è. E io son qua ad aspettare la mia rassegna stampa.
I suoi primi sessanta anni sono i miei trentacinque.
Continuiamo a macinare kilometri, mentre intravedo le mie nuove consapvolezze, lui è già li' pronto a cantarmele.
Cambia la mia vita e quella di molti altri, la rende migliore, porta il sogno nella quotidianità e soffia vento d'avventura.
Questo vuol dire che sta cambiando il mondo... lasciatelo lavorare e non fategli perdere tempo
Guarda il mondo con occhi limpidi, e la sua presenza porta luce. Ecco perché si puo' accendere una candelina, e si deve brindare anche, di sicuro. Perché Vasco è BOLLICINE.
!lasciatelastare
Sono 60
Sono 60.
Ho già scritto sul sito degli auguri particolari,
azzardando, esagerando,
sulla punta della blasfemia!
60 anni
quando sono ben vissuti
possono essere due vite:
una da 27 e una da 33.
Insieme, mescolate, "fuse" fra loro.
La prima da leggenda, mito del rock
e la seconda da Cristo, profeta, messia!
Ingiuriato, idolatrato, crocifisso e risorto,
sacro e profano, rock e vita,
emancipazione e rivoluzione,
chitarre e miracoli,
fan e apostoli!
No, per carità di dio, non esageriamo.
Il cielo lasciamolo ai passeri,
o ai poster(i),
noi rimaniamo coi piedi per terra.
60 anni
possono essere una odissea,
una odissea spericolata
un eterno ritorno verso ciò che sta all'origine
alla genesi, dove sta la luce del tunnel
sia un tempo, un luogo, un inizio o una fi...ne.
E' un operazione vissuta sulla sua pelle,
nel suo interno, nelle sue budella
laddove si nutre lo sismografo dell'anima
uno stravolgere e un cullare
sensazioni, emozioni, progetti, ricordi.
Suonatore di arpa
tocca le corde inaccessibili
prodonde, irrangiungibili
dell'animo di chi gli sta di fronte.
Ora, ti ringrazio, Vasco artista
per sacrificarti,
parafulmini delle emozioni,
e sintetizzarmi la sostanza
della vita,
d'altronde cambian le forme
non la sostanza.
Ti ringrazio
per lo spalancarmi le porte di Itaca
dell'eterno ritorno...
perché si sa
è strano ma per noi
tutto l'infinito
finisce qui.
V iscerale
A vanzi
S travolgendo,
C ullando
O gni
R icordo.
O dissea
S pericolata
S palancami
I taca.
Salvatore ilNero Martorana
I 60 anni, la notte, la poltrona e quella stanza di illusioni!
La stanza è socchiusa, in lontananza si nota un piccolo fascio di luce, è un computer aperto, di fianco c¹è una poltrona di grandi dimensioni e sopra di essa, intravedo l'ombra di un uomo. Entro nella stanza un po' preoccupato da quell'oscura presenza. Appena sente il mio passo goffo l'uomo nell'oscurità si gira improvvisamente. Sulla mano destra ha un bicchiere, mentre la mano sinistra rimane ferma sul braccio della poltrona. Mi guarda, io lo guardo, poi si rigira e io dopo aver capito chi è quell¹uomo vado avanti più tranquillo. Mi siedo sull¹unica sedia presente nella stanza, poi mi risistemo la giacca, un colpo di tosse e domando decisamente: "Cazzo ma sono 60, ci pensi"?
"No, perché non adoro le celebrazioni, quelle si fanno quando il viaggio è finito, la mia storia continua".
Mi ricordo che rimasi senza parole m poi continuai ancora: "Ma vieni di là, tutti ti aspettano, perché rimani qua da solo?". Per un paio di secondi la sua risposta si fece attendere, poi bevve il bicchiere di whisky che aveva in mano, pose il bicchiere per terra e finalmente mi rispose:
"Da solo vedo meglio tutti quei momenti, da solo sento l'affetto di tutta questa gente, da solo, lontano da tutti, rivedo la mia vita, da solo.. lontano dal frastuono umano, penso al mio futuro. Son sempre stato un tipo ansioso, ma questa volta il futuro non mi spaventa,anzi, mi esalta, per questo devo scaricare questa eccitazione da solo.. oppure più tardi, facendo nascere una nuova canzone".
Non lo feci neanche finire di parlare che subito continuai a conversare con lui: "le canzoni sono parte della sua esistenza, e tu, raccontando la tua vita racconti la vita di tanta gente, per molti oggi è Natale, non è uno scherzo.. te lo giuro!
"Ma cosa credi, che non sono emozionato? Che se qualcuno non mi vede in giro vuol dire che non ho più voglia di niente? Oppure dovrei ringraziare uno ad uno tutti questi ragazzi? Io non ringrazio nessuno, sarebbe ipocrita farlo proprio oggi, voglio farlo riprendendo quel discorso.. interrotto per uno scherzo del destino tempo fa".
Il suo viso si fece triste. Per un attimo sembrava di aver visto una sua
lacrima, ma era solo la luce del computer che rifletteva i suoi occhi.
Ero smarrito, non sapevo se continuare a conversare con lui. Mi feci coraggio, e provai ancora a parlare: "Ma ti manca il palco? Ti manca il calore diretto della gente"?
"Certo, per un cantante è la cosa principale, non sono mica Schettino io, non abbandono la nave, sono un Komandante serio, cazzo"!
Lo vidi nuovamente sorridere, ora ero più felice. Poi ad un trattò si alzò dalla poltrona, era deciso ad uscire dalla camera, lo presi così con delicatezza per un braccio e ad una distanza minima dai suoi occhi luminosi gli domandai: "ma cosa ti turba, cosa c'è che non va stasera"?
Lui mi sorrise, poi pronunciò qualcosa con voce sempre più sottile:
"E' solo questa dannata notte che mi turba.. Io al buio canto per farmi coraggio e quando non posso farlo mi sento più vulnerabile, ma mi consola il pensiero dell¹alba, il pensiero che ad ogni notte corrisponde un nuovo giorno".
Andò poi lentamente via, stava per varcare la porta, mentre io ero rimasto fermo al centro della stanza, mi venne naturale fermarlo alzando un po' la voce: "Vascooo!". Lui si voltò di scatto e così feci in tempo a dirglielo: "Vasco, Vasco, ah, quasi dimenticavo.. Tanti auguri amico mio".Giuro che vidi la sua ombra ancora per molti secondi da lontano.. Poi il silenzio, la notte.. e quella stanza di illusioni!
IlFolle Beltrano
Ci sono storie che iniziano con "c'era una volta…" e sai già che sono favole e le favole sono fantasia, immaginazione, storie inventate per chi ancora ci crede.
Ma oggi, potrei scrivere una storia con un "c'era una volta" e "c'era davvero".
Perché oggi c'è fermento, tutta Italia ti sta festeggiando com'è giusto che sia, Red Ronnie ci delizia con una vagonata di video su di te e tu chissà se stai prendendo fiato per spegnere le candeline… Ma c'è una cosa che non sai.
Mentre la tua pagina facebook viene presa d'assalto, mentre il tuo sito ha più visite di youporn, mentre i cinguettii di twitter son tutti per te… c'è un messaggio "privato" che scorre nell'etere che tu non puoi leggere.
Ma come è la tua festa e ne sei tagliato fuori?
Quel messaggio è arrivato anche a me e cita:
"Colgo l'occasione del sessantesimo compleanno del nostra caro Vasco per mandare un saluto a tutti quelli che tramite lui ho conosciuto, chi più e chi meno, e con i quali ho avuto la possibilità di vivere un'emozione, con alcuni di più e con altri di meno.
Perchè come dice il Blasco
Noi siamo i più belli!!!!
BUONA VITA A TUTTI!!!!
ZioPera"
Ecco la vera essenza del tuo compleanno per noi oggi. GRAZIE VASCO non solo per le emozioni, il divertimento, la scarica di adrenalina e la carica nei momenti bui, ma grazie per gli amici, gli amanti, le mogli i mariti e tutti i figli che hai fatto nascere.
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