Ci son momenti in cui quegli occhi non si riescono a fissare.
Per quanto si possa provare a resistere, una carica emotiva di quel genere sarebbe in grado di travolgere e di destabilizzare chiunque.
E' uno dei motivi principali che fanno di Vasco non un semplice cantante, ma un uomo che, attraverso un talento unico nel combinare musiche e parole, si fa testimone diretto del crocevia di passioni, emozioni, turbamenti che la vita riserva a coloro i quali, nel bene e nel male, percepiscono tutto moltiplicato e intensificato da una sensibilità implacabile e crudele.
Vasco si spoglia, lascia costantemente trasparire dallo sguardo ciò che prova, senza alcuna vergogna, sia essa gioia o malinconia, nostalgia o rabbia, disincanto o dolore.
Non trova inopportuno nè il luogo nè il momento per esternare, perchè solo cantando sente, opprimente, quella necessità di sfogare i turbamenti, le bufere, le contraddizioni accomulate durante i periodi passati all'ombra della solitudine.
Nasce spontaneo un senso di condivisione che da lui parte e si diffonde tra tutto il pubblico presente come un virus letale e benigno, rigenerante e adrenalinico. Si viene a scoprire, estasiati e in armonia, come il rendere partecipi gli altri di ciò che movimenta la pancia e le viscere affievolisca la pena o sublimi l'euforia in base a qualunque sentimento si stia provando in quel momento.
E' un'autentica comunione e una liberazione che passa, necessariamente, per gli occhi di Vasco.
Salvatore-ilNero-Martorana