(Immagini e testi tratti da "Il giovane Vasco: la mia favola Rock. Da zero a 30: 1952-1993 il racconto adrenalinico da cantautore a rockstar" con Marco Mangiarotti)
Con “Marcolino” Gherardi il primo gruppo I Killers…la prima radio, Punto Radio….Era stato lui a portare alla compagnia di amici di Zocca l’idea di farsi una di quelle radio pirata o libere che aveva visto a Milano, durante il suo servizio militare…Detto fatto, da lì partono tutte le avventure complice la compagnia di Zocca…un pugno di amici per sempre.
Qui di seguito i capitoli del libro conversazione Marco Mangiarotti Vasco Rossi in cui c’è anche Marco Gherardi…Ciao Marco!
TACA BANDA
La prima band sono stati I Killers, con Marco Gherardi, ma eravamo due chitarre soliste.
Poi il nome ci sembrava eccessivo e lo cambiammo in I Little Boys, con Marco “Marchino” Rossi, mio cugino, alla batteria, Alvaro Tebaldi al basso e Severino Valisi alla chitarra ritmica. Io e Marco dovevamo fare la stessa parte solista, per esempio Geronimo (daddadadada), all’unisono.
C’è la fotografia, avevamo 14, 15 anni.
Siamo stati ingaggiati una prima volta su un terrazzo a Rocca Malatina, avevamo tre canzoni in repertorio: Shalalalà, Geronimo e un’altra che non mi ricordo.
Una volta ci chiamò una ragazza che veniva in villeggiatura a Zocca, per andare a suonare a Casalecchio, vicino a Bologna, in una festa. Noi partimmo con gli strumenti in corriera, poi ci caricammo tutto in spalla, batteria compresa, perché lei abitava al di là del fiume.
La festa era in garage, dove c’erano solo lei e la sua amica, ma lo ricordo con un grande affetto. Una era innamorata di Tebaldi. Erano molto carine, ma erano in due e noi in cinque. Era una scusa che lei aveva trovato per rivedere il bassista. Le donne sono furbe anche da piccole (ma facevano tenerezza e noi eravamo ancora dei bambini).
DAL PUNTO CLUB A PUNTO RADIO
Dalle casse enormi che aveva costruito Lucio Serra per la terrazza di Marco Gherardi, nacque l’idea della discoteca, al Panoramic, con quelle casse e il giradischi. Al debutto eravamo in tre. Era un ristorante con la sala sotto dove si ballava il liscio. L’anno dopo prendemmo in affitto il bar della piscina e costruimmo una splendida discoteca in legno: il Punto Club. Eravamo in dieci, ci dividevamo i turni: cinque al mattino e cinque al pomeriggio. Non è che ci guadagnavamo tanto, giusto i soldi per andare tutti in vacanza in tenda a Tropea, all’Isola del Giglio, all’Elba. Sottinteso, sempre: per le ragazze.
Marco, che era andato a fare il militare a Milano, disse che aveva ascoltato una radio pirata in FM. Noi avevamo trasmesso per anni con dei baracchini, a Bologna, ma mi ero subito annoiato. Allora dico: C’è Lucio, facciamola anche noi una radio. Così siamo partiti, con i soldi delle vacanze e un fido in banca: 7 milioni. Io ero l’amministratore della società, perché, quando avevamo fatto la prima riunione a casa di Maurizio Ferlito ed era saltato fuori che ci voleva un responsabile, si erano spaventati tutti.
Erano ragazzini, io e Gherardi invece i più grandi. Allora ho detto: Vabbè, lo faccio io, l’amministratore, e non ci pensiamo più. Senza neanche sapere cosa volesse dire.
Siamo in dieci, andiamo a chiedere i soldi in banca e ce li danno, perché firmava anche Marco Gherardi, che era di famiglia benestante.
Lucio comincia a costruire una radio con delle attrezzature pazzesche; montiamo l’antenna a Montombraro, nella prima villetta; facciamo le prime prove; parto con la macchina e alla seconda curva non si sente già più. Non ci siamo demoralizzati e siamo andati da Angelo Borra, a Milano International (se non ne sapeva lui!) per farci vendere un trasmettitore che poi risultò un gran pacco.
Era il settembre 1975 e partì Punto Radio, eravamo la seconda radio libera d’Italia. Molto prima di Radio Alice. Eravamo puri, puliti e duri; infatti, quando venne a proporci di fare pubblicità per le elezioni politiche un gruppo di industriali di Bologna, noi dicemmo di no.