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3 Dicembre 2009
 

di Tania Sachs

"il tale, quel tale che scrive sul..portale.."

Vasco Rossi: il culto per la logica dell’identico
Alessandro Alfieri…chi??

Mi sono imbattuta per caso nel suo pezzo su GuideSupereva.it (..ma sono a pagamento quegli spazi?..) mi sono informata su chi fosse lei, due righe di presentazione: 27 anni, laureato in filosofia all’università La Sapienza di Roma, esperto di cinema, ha scritto anche un saggio ”Dogville. Della mancata redenzione” e ha fondato la testata online www.ipercritica.com. Ho notato infine che oltre a Vasco, ci sono altri suoi scritti di elevata rilevanza socio culturale filosofica: “Antonella Elia ci è o ci fa?”, “883, specificità metariflessive degli anni 90”, “Lo sbadiglio, il mistero dell’essere con gli altri”, “Fabrizio Corona e il disprezzo reciproco”….Avanti cosi e il prossimo quesito esistenziale sarà: gelato: cono o coppetta?’..
E’ notte, ho un po’ di tempo da perdere, alla televisione c’è ancora Vespa con i suoi soliti ospiti…per quello che ho da fare..decido di risponderle!
Vasco: Il culto per la logica dell’identico…già il titolo…
Cominciamo dalla grammatica, il suo pezzo lascia veramente a desiderare in fatto di italiano, proprio lei che parla di sgrammatizzazione è davvero imbarazzante leggere quanti errori ci sono nel suo scritto.
Entriamo ora nel merito:
“poeta” non è una definizione che si è dato Vasco, così lo ha chiamato, credo per prima, Fernanda Pivano, personaggio, lei concorderà spero, al di sopra di ogni sospetto. Intendendo attribuirgli il merito di saper comunicare emozioni con le sue canzoni.
Ciò premesso, la sua teoria secondo cui chi raggiunge il successo e la fama è “dentro il sistema” è un po’ obsoleta. L’eterno dilemma: dall’underground alla popolarità, se milioni di persone lo riconoscono, lo seguono, lo amano significa che..sbagliano? Tutti cretini o ignoranti?
Colpa di Vasco, non merito delle sue canzoni che sono penetrate nel cuore di centinaia di migliaia di persone….Lui l’ha voluto quindi lui è colpevole!..strani ragionamenti, ah! La filosofia…
Assiomi secondo me profondamenti sbagliati e lo si evince da frasi del tipo “apparentemente la sua facciata esteriore (?!?..è un edificio???) pare quanto di contrario alle condizioni del sistema vigente (..quale sistema mi scusi???) ma che sotterraneamente, anche incosciamente partecipa al Male (…Male!?!) integrandosi perfettamente alle sue tematiche sociali e culturali (..del Male??..povero italiano!)
E’ sicuro di non essere alla ricerca di una qualche notorietà facile scrivendo queste assurdità? Sicuro di non voler partecipare al..grande male..con frasi astruse e prive di significato vero? E per arrivarci prima usa come scorciatoia il nome di Vasco Rossi perché di sicuro richiamo, e in fondo che male c’è, si parla di musica ..non si fa del male ai veri potenti, è rock…l’arte più povera e bistrattata. Ma funzionale al suo caso.
Prosegue con il paragone (assurdo per tempi e modi se non altro) Vasco come Berlusconi asserendo che “la maggioranza non sancisce un valore, mai. Molto spesso anzi sancisce le condizioni del Male perpetuato, e perciò si rovescia nel disvalore integrato nel pensiero massificato e nel livellamento culturale”. Cioè a dire ????
Anche io faccio parte (come lei d’altronde) della massa ma non mi sento affatto così, anzi trovo che mi stia offendendo..
Oltretutto seguo Vasco da sempre e sono orgogliosa di identificarmi in tutto quello che canta senza per questo sentirmi culturalmente handicappata. E non mi dica ora che essendo io una donna, appartengo a una razza inferiore. Filosoficamente parlando..
Le consiglio di ascoltare un po’ di canzoni di Vasco Rossi, di ascoltarle con l’udito e con il cervello e con il cuore, le farebbe bene sa?
Ritengo inoltre di doverla informare che Vasco non ha niente a che fare con il frutto degli anni ’80, lui a quell’epoca muoveva i primi passi nella musica nell’indifferenza dei più..Erano in pochi quelli che lo stimavano come novità, la maggioranza pensava che fosse un caso e che sarebbe morto presto. Mi spiace per voi, questo non si è accaduto, ed è forse questo che gli rimproverate? Con estrema coerenza (e pazienza) ha continuato il suo percorso artistico e umano e, battaglia su battaglia, ha vinto una guerra! Quella dei pregiudizi soprattutto (ma quelli non muoiono mai, noto..). E oggi ha un pubblico vastissimo che segue i suoi cambiamenti e le sue crescite (dà fastidio, eh?..pazienza ce ne faremo una ragione!). A 57 anni è un uomo consapevole e sereno, non è rimasto imbambolato nelle sue convinzioni giovanili ma è cresciuto e nelle sue canzoni si riflette quello che vede oggi, nel mondo, nella società cosiddetta civile. Che non è un gran bel mondo, ahinoi, l’artista tuttavia può solo prenderne atto, fotografa e racconta, non dà mai soluzioni perché questo non è il suo compito! La politica deve tutt’al più cercare e proporre delle soluzioni, dare degli esempi positivi di comportamento!
Non si erga, per favore, a predicatore, ringrazi la democrazia che le offre la possibilità di una vetrina per le sue esibizioni di cui francamente non sentiamo alcun bisogno.
Concludo confermandole che SI’ noi ci identifichiamo con quello che canta Vasco e nei suoi messaggi subliminali, primo fra tutti: di non credere a tutto quello che ci vogliono far credere (i tipini saccenti, come lei) ma di tenere sempre gli occhi bene aperti e i piedi ben saldi per terra. E di sognare, di sperare perché “domani è un altro giorno…arriverà”, possiamo sempre credere nel cambiamento cominciando soprattutto da noi stessi. E, ancora, di essere tolleranti!
Se questo significa contribuire al Male ed essere integrati nel sistema, allora ok ci stiamo dentro!
Le faccio notare infine che sappiamo benissimo riconoscere la malafede “sotterranea” di chi gioca nel torbido, come fa lei caro signorino.
E, per favore, “ se c’è qualcosa che non va, dillo alla luna..”, non attribuisca a Vasco di essere “ lui stesso il fautore del mondo che ci ritroviamo a vivere (..chi è, Dio????) e perciò doppiamente colpevole: colpevole di reiterare le condizioni attuali e colpevole di esserne il maggior responsabile”…Ma si rende conto di quello che dice? ..E l’italiano, per carità, l’italiano..questa lingua sconosciuta..
Per il resto, prendo frasi a caso del suo scritto: “mancanza di classe e di stile, la sgrammatizzazione più becera sono alle origine dei nostri problemi attuali, politici, sociali e culturali, mentre appaiono agli occhi degli ingenui come tentativi di “emancipazione” e come garanzia di “autonomia” dal potere”………Ha fatto il suo autoritratto!
Sicuro di aver preso la laurea?..poveri noi, c’era già la Gelmini allora..
 
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