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29 Aprile 2016
 

Dall’auditorium l’annuncio di Modena Modena ..Park e la sfida del Live Kom ‘016

VASCO
ALL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA,
TRA ERNESTO ASSANTE E GINO CASTALDO,
SONO “SOLO” PAROLE MA..STRAVISSUTE STRAVIZIATE ..
E QUANTE EMOZIONI..IN UN’ATMOSFERA DA STADIO

vascorossi.net - L'incontro coi fan all'auditorium 

Roma, 19 aprile ore 15.20
La sala S. Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica STRARIPA, ci sono circa 2300 partecipanti ma …sembra di essere allo stadio..E’ arrivato Vascoooo.. comincia la festa!

Incredibile il suo ingresso, un TRIPUDIO.
E’ la sua prima uscita pubblica, quest’anno. Sorridente, con il suo inseparabile telefonino “gira” tutto quello che vede attorno, passa dal palco al pubblico che lo acclama e si accalca sottopalco per una stretta di mano, un autografo..Lui ci sta, naturalmente e si concede generosamente.


L’incontro inizia con un quarto d’ora di ritardo, inevitabile l’assalto delle telecamere all’arrivo della Rockstar! E lui risponde a tutte le domande..anche su William Shakespeare ..Sorprendente Vasco, come e più di sempre..

LA SFIDA LIVE KOM ‘016 ROMA
Si parte con la sfida di quest’anno, Vasco moltiplica per 4 l’Olimpico di Roma!
Una sfida l’appuntamento Unico a Roma per 4 concerti Olimpionici. Nessuno mai ci ha provato prima...neanche Vasco Rossi!
A questo proposito, sul palco sale anche Roberto de Luca di Live Nation che parla dei risultati a oggi, circa 180.000 biglietti emessi…si prevede la Carica dei 201…mila.

Tra Assante e Castaldo si trova a suo agio Vasco, nel corso delle oltre due ore di chiacchiere in libertà, si concede a confidenze E ricordi, parlerà dei suoi primi concerti, di quando “scendevo tra il pubblico e sempre cantando prendevo per il collo..quelli che davano fastidio”


“Sono cresciuto con i cantautori degli anni 70, in particolare Fabrizio De André (le sue canzoni mi hanno aperto un mondo) e Francesco de Gregori”. Ma fino ai primi anni 80 grandi difficoltà: “Mi sputavano per strada, mi accusavano di avere portato i ragazzini nel mondo della droga. Io, in realtà, raccontavo solo il mondo com’era. Gli artisti parlano solo di cosa c’è intorno a loro, non lo influenzano per niente”. Seguirono serate con lanci di freccette dalla platea, concerti acustici nelle bocciofile, Festival dell’Unità con gli annunci dell’altoparlante. “Una sera in un night la fine del primo brano fu accolta da un silenzio glaciale, rotto solo dalla voce del batterista: un gran success..”.


IL ROCK
Alle sue canzoni Vasco ha sacrificato tutto: famiglia e amici. Ma “io sono profondamente italiano e aver dato credibilità al rock in italiano è stata la mia più grande soddisfazione. Ho capito che bisognava avere un linguaggio più diretto. Il rock è una grande forma di comunicazione, uno strumento per esprimere emozioni forti come la rabbia, ma anche la dolcezza. Il rock è provocazione, il rock è sesso. Il rock serve a tenere sveglia la coscienza .Il rock sono i Rolling Stones. Quando li vedo sul palco provo il piacere dello sberleffo.”

LE CANZONI
“Ero andato a fare un concerto vicino casa, a Pavullo. E ci tenevo molto. Gioco a fare la rockstar, salto e volo sulle spie, finisco per terra. Faccio finta di niente, risalgo e finisco il concerto. Ma dopo ero incazzato nero, piangevo dalla rabbia. A casa ho preso la chitarra è ho scritto Siamo solo noi. Era il mio modo per dire: non mi rompete, me la cavo lo stesso. Toffee invece l’ho scritta per vedere se mi era possibile descrivere una storia con poche e incisive parole, come succede in pittura, poche pennellate d’autore. Una canzone non va raccontata per intero. Perché, se lasci dei vuoti, dei silenzi, ognuno può riempirli con la sua immaginazione. Quando ho scritto Sally raccontavo di una ragazza di 35 anni, che ha già visto tutto, che è già passata attraverso tutto. Io ho una parte femminile particolarmente sviluppata, sono cresciuto in mezzo alle donne. Così, quando ho scritto canzoni di donne, in fondo parlavo anche di me”.


ALLE ORIGINI DEL MITO
“La prima volta è stata a piazza Maggiore. Bibi Ballandi aveva organizzato un concerto con il gruppo di Lucio Dalla, gli Stadio. Gli Stadio non si sono presentati. Allora io chiamai alcuni amici, tra i quali Maurizio Solieri, Massimo Riva, Maurizio Lolli, Guido Elmi. Eravamo più persone sul palco che in piazza ad ascoltare. Piazza Maggiore era il luogo in cui si incontravano gli alternativi (allora si chiamavano “fricchettoni”) che, se non gli piacevi, ti tiravano una birra addosso. Non ci hanno tirano addosso un bel niente. E io ho pensato che il nostro era stato un successo della Madonna”


Tra presente e futuro, imperdibili gli aneddoti che Vasco racconta sui suoi inizi.
Mentre si racconta riemergono intatte la rabbia e la determinazione di voler fare “questo” mestiere nonostante tutto e tutti.
E la soddisfazione di esserci riuscito, a comunicare direttamente al cuore del suo pubblico. La stima e l’affetto, l’entusiasmo della sala S. Cecilia lo dimostrano ancora una volta.
L’incontro è andato in diretta online su Repubblica.it, su auditorium.com e su www.vascorossi.net, una vera goduria anche per chi non era lì..


ps: un extra per voi dalla redazione: con l’adrenalina a mille.. una volta uscito dall’Auditorium Vasco ha fatto un giro nel centro di Roma ed è andato a trovare Marco Pannella…A proposito di affinità elettive e di incontro tra amici..emozioni ancora emozioni..Roma 19 aprile, tanta roba..tanta..
 
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