Utilizziamo cookie per assicurarti una migliore esperienza sul sito. Utilizziamo cookie di parti terze per inviarti messaggi promozionali personalizzati. Per maggiori informazioni sui cookie e sulla loro disabilitazione consulta la Cookie Policy. Se prosegui nella navigazione acconsenti all’utilizzo dei cookie.
 
 
7 Aprile 2011
 

Da prenditi quello che sei a prendi la via che fa più paura….

di Paolo Rebizzo

Era il 1990 e Vasco a San Siro cantava per la prima volta l’inedito “Guarda dove vai”, confesso che al primo ascolto non mi entusiasmai particolarmente se non per la ritmica battente e gli acuti di Vasco, tuttavia, il testo di quella canzone, ancorché breve mi piacque da subito, era un’esortazione ad accettare la propria condizione per quella che è e senza rimpiangere il passato ed affrontare la vita con le proprie consapevolezze scacciando ogni tipo di paura. Il finale della canzone finiva con un’esortazione a godere della vita nella sua essenzialità, sfociando in un messaggio minimalista con l’invito a gustare le bellezze spirituali e dell’anima senza cercare nulla di artificiale ed artificioso (guarda che sole che hai, guarda che cielo che hai…).

Nel nuovo disco “Prendi la strada” Vasco, forte di un percorso di maturazione ormai ultimato come ammesso da lui stesso, non solo ribadisce il concetto ma lo rafforza. La vecchia esortazione del non rimpiangere quello che non è stato ha cambiato pelle ed è diventata quasi un monito a non permettere a nessuno di minare la nostra solidità psicofisica che abbiamo duramente conquistato ed a buttarci nelle scelte, forti di questa convinzione raggiunta duramente col passare degli anni. Anzi, Vasco, in questa canzone(caratterizzata da una ritrovata ironia), gioca anche un po’ con se stesso prendendosela coi perbenisti da sempre a lui ostili scherzando sul fatto che anche la felicità della festa domenicale molti la vedano come una colpa da addossare naturalmente a lui e non da vivere con gioia ma con sensi di colpa.

Al di là di questo, credo che noi tutti dovremo recepire il messaggio di Vasco e di intraprendere la propria strada senza permettere che nessuno interferisca nelle nostre decisioni, anche perché, come diceva il mio illustre concittadino Fabrizio de Andrè , “la gente da’ buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio la gente da’ buoni consigli quando non può dare il cattivo esempio…..”

Ancora una volta Vasco ci fornisce un’ancora di salvataggio, ancora una volta il suo messaggio, seppure qualche “opinion maker” da quattro soldi lo abbia completamente stravolto, arriva dritto al cuore e ci tende la mano ed uno sprone ad essere artefici del nostro destino.

Sono sicuro che già domani ci sarà chi si chiederà come mai sui nostri visi splenderanno un sole ed un cielo diversi senza saperne il perché , mentre altri saranno costretti aspettere Godot ancora a lungo…..



Paolo Rebizzo
 
Tutte le news


 


Segui Vasco su: