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19 Giugno 2009
 

Chissà, forse quella "follia non seconda a nessuna"

di Ilaria(cb)

Chissà, forse quella "follia non seconda a nessuna" avrebbe sì corretto la stortura del mondo,
fatto di uomini prigionieri del loro egoismo,avidità, cupidigia che avvelenano l'anima.
Un mondo fatto di uomini che hanno perso il "senno", il controllo illuminante e demistificante della ragione, volendo solo inseguire la brama di potere e fallaci simulacri.
"Pazzi", sì, ma di quella pazzia "negativa" che li incoraggia ad indossare innumerevoli maschere per adattarsi alla realtà creando così forme di inganno e dissimulazione che permettono agli uomini di sopravvivere "gioiosamente" sfuggendo così alle proprie responsabilità.
Alla serietà, all'impegno morale gli uomini rispondono con la superficialità, la sciocchezza, l'ignoranza, che è peggiore..
Dov'è allora l'ampolla che contiene quel "liquor suttile e molle, atto a esalar, se non si tiene ben chiuso: e si vedea raccolto in varie ampolle qual più, qual men capace, atte a quell'uso".(Ariosto - L'orlando Furioso)?
Dovremmo andare anche noi, come il paladino ariostesco, a ritrovare il nostro senno nel vallone delle cose perdute?
Dov'è quella "follia" che come dice Erasmo da Rotterdam è il "iucundus quidam mentis error" che libera l'animo dalle vane preoccupazioni e lo riempie di piacere?
Quella stessa pazzia che permette di vedere il bene ad occhi chiusi e il male ad occhi aperti?
Ilaria(cb)
 
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