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19 Giugno 2009
 

Cerchiamo di non assopire la nostra coscienza critica

di Ilaria(cb)

...ma, a quanto pare, non tutti ci sentono e soprattutto non tutti sanno ascoltare, soprattutto il non detto.
Occorrerebbe porsi, nella comunicazione in generale sia pubblica (mi viene in mente la comunicazione di massa) che privata (x intenderci tra soggetti comuni), in uno stato di empatia, cioè di comprensione intellettuale dell'altro.
Non è certo semplice, non lo è se, a maggior ragione, vogliono assopire tale capacità e farti arrivare solo determinati messaggi.
Quando si parla di comunicazione non posso non pensare a quanto sia cambiata e deteriorata quella attuale(mi riferisco a quella pubblica), fatta da chi è servo del potere e certo non permette di sviluppare una coscienza critica delle notizie e che, quindi, riesce anche ad annientare la capacità di cogliere il non detto..
Quando si parla di comunicazione e televisione, non posso non citare il mio adorato Pasolini e la sua lungimiranza nell'aver capito come la televisione e la comunicazione che con essa si fornisce, sarebbe stata il nuovo fascismo, la nuova dittatura.
Di come avrebbe portato ad una degenerazione etica e morale, laddove, come si legge nelle "pagine corsare" qualsiasi traccia di cultura irrazionale, arcaica, mitica, religiosa, conservatasi immutata nei secoli all'nterno delle classi sociali più umili, è stata spazzata via di colpo dalla nascita della società dei consumi e dalla diffusione tentacolare, che non ha risparmiato nessuno, di modelli di vita piccolo borghesi basati sull'edonismo..
"È stata la televisione - scrive Pasolini che ha, praticamente (essa non è che un mezzo)
concluso l'era della pietà, e iniziato l'era dell'edonè.
Era in cui dei giovani insieme presuntuosi e frustrati a causa della stupidità e insieme
della irraggiungibilità dei modelli proposti loro dalla scuola e dalla televisione, tendono inarrestabilmente ad essere o aggressivi fino alla delinquenza o passivi fino alla infelicità (che non è una colpa minore)."
Cerchiamo di riscoprire, la nostra capacità di ascolto, la nostra /pietas/
Cerchiamo di non assopire la nostra coscienza critica..
Ilaria(cb)
 
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