Appunti per il 2011: Non vendere i miei sogni. Mai.

Bisogna archiviare il 2010 e tirare le somme.
Avevo fatto i miei progetti...e poi?
E poi mi ritrovo in una realtà tutta diversa, i propositi fatti li ho dimenticati e vivo situazioni che mai avrei pensato, immaginato, sperato.
E' la vita, in tutta la sua imprevedibilità. Ogni momento ha in sè la forza di rivoluzionare piani minuziosamente preparati.
Un continuo pescare tra i biglietti del Monopoli. Uno slalom tra imprevisti e probabilità in un circuito sconosciuto, perennemente variabile e diretto in luoghi ignoti e impensabili.
D'altronde è da stupidi pensar di vivere col navigatore. Tu puoi decidere velocità, soste e ripartenze ma la strada non sei tu a deciderla. E' Il destino? Il caso? Dio? Non so, sicuramente non decidiamo noi.
E allora che serve fare i propositi per il nuovo anno?
Di solito si fanno per allontanare i fallimenti, scacciare i pensieri più intimi prodotti dalla solitudine della notte, rinviare la sfida a data da destinarsi:
"Un giorno, prima o poi...basta solo che mi metta d'impegno...e lo farò..."
E così per la laurea, il lavoro, lo sposarsi, imparare l'inglese, studiare recitazione, riallacciare i rapporti con il padre.
Qualcosa lo farai tu, altro la forza d'inerzia... il resto, la maggiorparte dei propositi, si perderanno o verranno lanciati nell'anno a venire.
Dovremmo forse "lasciarci vivere", prendere la vita come viene, stare alla mercè di...?
Non proprio.
I propositi servono, bisogna farli, sono divertenti!
Ma valgono zero se mancano due cose semplicissime:
Il Sogno e il "Grande Sì" alla vita.
Uno fine, l'altro mezzo. Uno orizzonte, l'altro sentiero.
Se proviamo a pensare a noi stessi come artigiani della vita non possiamo che vedere il Sogno come il nostro prodotto più prezioso, un semplice oggetto che si carica di significato e valore, l'emblema dell'insignificanza e dell'inutilità custodito gelosamente e tirato fuori alla prima occasione di evasione dal mondo della routine e del "piedi per terra".
Senza il Sogno siamo grigi burocrati della quotidianeità, manichini di carne marchiati col motto "produci-consuma-crepa". Abbandonarlo alla prima stazione di sosta dell'autostrada della vita è atto vile e indegno.
Bisogna difenderlo come la propria vita perchè è l'essenza della stessa.
Non vedrai mai l'artigiano vendere l'opera più cara e più intima. Mai.
Ma come si può vivere in funzione di un qualcosa difficile da realizzare, lontano da raggiungere?
Bisogna tendere. Semplicemente tendere.
Tendere all'utopia, all'idea originaria, al Sogno. E carburante di questo tendere è il "Grande Sì" alla vita.
Sì, sì, fottutamente sì!
Un enorme Sì a tutto ciò che questa magnifica possibilità chiamata vita riserva ai nostri sensi e alle nostre menti.
Non importa se la vita sarà breve... vogliamo (e dobbiamo) godere, godere, godere!
Spolpare avidamente tutto ciò che ci viene offerto senza risparmiarci mai. Questo è un dovere, quasi morale.
Iscriversi finalmente a quel corso di chitarra, tedesco, danza del ventre, magia...
Cantare al karaoke! essere i primi a salire sul palco ricercando sfacciatamente le figure di merda!
Cucinare, mettersi ai fornelli senza timore, preparare con fantasia una bella cena al fidanzato, agli amici, ai figli.
Sbronzarsi, fumare, fare l'amore in macchina... un rispondere giorno dopo giorno Sì! alla domanda della vita.
Vale la pena? Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì!!!! vale la pena? Sììììììììììììììììì ìì ì! Vale la pena Sì!
Lasciamoci invadere dalla voglia di ridere, godere, amare!
Questo è l'unico spirito, Lo Spirito per eccellenza per raggiungere il Sogno, il sentiero obbligato.
Se poi non lo raggiungo, sarà sfortuna!...ma sai che goduriaaa...

Propositi per il 2011:
-Dire Sì alla vita
-Non vendere i miei sogni. Mai.



Salvatore-ilNero-Martorana