28 Novembre 2007
..Le bufale su Vasco
Calunnie e diffamazioni: le leggende metropolitane non finiscono mai...di Tania Sachs
Calunnie e diffamazioni: le leggende metropolitane non finiscono mai...
Per diversi e lunghi anni Vasco ha dovuto sopportare tante leggende metropolitane sul suo conto. Per fortuna, si sono dimostrate nei fatti e nel tempo solo delle volgari calunnie, o meglio delle vere e proprie bufale!!! Ci sono però voluti anni e anni di ‘pazienza’ e nel frattempo quelle ‘strane storie inventate da non so chi né che cosa, gli facevano del male mentre io (che pure mi occupo da anni di stampa e comunicazione!) non ho mai potuto combatterle e metterle a tacere, perché?…Eh, perché contro delle dicerie inventate di sana pianta non c’è arma che tenga…la ‘mia’parola vale quanto la ‘tua’: un gatto che si morde la coda, insomma.
Ora ne sbuca fuori una nuova. Non proviene da ambienti musicali, non da salotti, non da onorevoli politici…Stavolta arriva dalle..carceri dell’hinterland milanese. E se ne è fatto portavoce un detenuto ‘eccellente’, Renato Vallanzasca (pluriomicida), che in una intervista ‘dal carcere’ apparsa su Rolling Stone il 26 settembre scorso, insinuava che ‘l’uomo dalla vita spericolata’ avesse ‘parlato durante la sua carcerazione preventiva (nel 1984 per possesso di cocaina) facendo dei nomi. Nessuno, o quasi, si ricordava chi fosse la star del carcere di Opera o ‘il bel renè’ come lo chiama la rivista (versione italiota della più famosa rivista americana Rolling Stone) che lo voleva addirittura come collaboratore fisso del giornale e il cui giornalista pensava evidentemente di aver fatto uno scoop! Lette sul giornale tali affermazioni, chiamo il direttore, Carlo Antonelli, (un “amico” che conosco dai tempi in cui faceva una specie di direttore artistico per la Sugar di Caterina Caselli) esprimendogli il mio il mio rammarico e il mio stupore per avere acconsentito che venissero pubblicate delle dichiarazioni senza verificarle prima con il diretto interessato. Come mai un giornale si permette di riportare delle dichiarazioni infamanti rese da un ergastolano che ha sentito delle voci per i corridoi del carcere?
Un direttore “è” responsabile di tutto quello che viene scritto sul suo giornale ed è quindi passibile di querela per diffamazione, si o no? Si scusò promettendo di
pubblicare la risposta di Vasco anche se eravamo fuori tempo massimo per la pubblicazione del mese successivo. La lettera la conoscete, l’abbiamo pubblicata a suo tempo (….) e non c’è stato nemmeno bisogno di aprire una discussione: a parlare sono i fatti!
Personalmente su Vasco posso mettere la classica mano sul fuoco…ma su Vallanzasca chi può fare altrettanto?
La questione sembrava chiusa, e invece no. Vado sul sito di rolling stone casualmente in questi giorni e cosa ci trovo? La risposta del ‘bel renè’: offeso perché lui sta dicendo la verità ed era proprio a Vasco Rossi che si riferiva…. Anzi lui è molto bene informato…da chi???
Da Un ‘coimputato’ di allora, attualmente in carcere, che gli ha detto di non essere stato denunciato lui ma …di potergli mettere a disposizione gli atti…Sigh!!! Ma quali atti???? Che non ce ne sono!!!
Ecco, la prova di una leggenda metropolitana, di come si possa essere vittime di tali strane fantastiche dicerie che non hanno alcun fondamento nella realtà dei fatti: lui non è stato denunciato ma è pronto a far vedere una cosa che .. in realtà non c’è!
Per farla breve, oggi ho richiamato il direttore chiedendogli nuovamente conto del suo operato e lui mi ha risposto che la risposta del bel rene’ l’ha messa solo sul sito perché “è una risposta che non dice niente, non ha un senso compiuto e per rispetto alla promessa fatta al detenuto gliel’ha pubblicata solo sul sito”.
L’ha poi tolta dal sito anche con il mio consenso.
Ma non so se questo atto dovuto lo esenterà dalla querela per diffamazione che Vasco, temo, sia seriamente intenzionato a fargli.
Perché mai Vasco si sarebbe fatto 22 giorni di carcere (il massimo della carcerazione preventiva)? Proprio perché non ha fatto alcun nome!
Lo so, è passato molto tempo, ce ne potremmo anche tranquillamente fregare… ma noi che siamo stati educati alla sincerità e alla verità delle cose non possiamo lasciargliela passare liscia…Antonelli ha sempre avuto una bella vita facile e comoda, che ne sa lui di che cosa significa carcere?..Per lui è solo una questione di ‘rolling e di star’, di ‘sesso, droga e rock’n roll…. Solo per sentito dire! E’ ‘chic’ far parlare un detenuto all’ergastolo. E il detenuto in questione?..beh, lui che cosa ha da perdere, la reputazione??? Può temere querele uno che, non ricordo bene, ma deve essere stato condannato a 4 o 5 ergastoli per aver ammazzato persone, che è tornato agli onori della cronaca perché ha chiesto e non ottenuto la grazia…?
Nonostante l’ “esperienza”, io mi stupisco ancora (e sempre mi stupirò) che un giornale e un giornalista diano credito a delle chiacchiere di corridoio (anche di un carcere…dove il tempo a disposizione è infinito…) senza prima verificarle con il diretto interessato………
Ma questo è uno dei tanti piccoli problemi diventati comuni in questo paese ed è sotto gli occhi di tutti, tra intercettazioni e via discorrendo se ne parla ogni giorno per pagine intere su tutti i giornali.
Leggende metropolitane, fantasie o invidia, di amici o di nemici….questo io non lo so.
Quello che so è che fino a qui Vasco è sopravissuto a ogni e qualsiasivoglia leggenda
metropolitana sul suo conto.
Stendiamo definitivamente un pietoso velo su questa ridicola faccenda che non intendiamo accreditare né far crescere ulteriormente.
p.s.: in passato abbiamo vinto due cause, una contro un settimanale che si chiamava Il Sabato (non esiste più) che si permise di pubblicare che “Vasco distribuiva marijuana dal palco” al pubblico e la seconda contro un giornaletto pugliese che riferì di una non bene identificata voce per cui Vasco “aveva detto alla radio che al sud ci andava per forza!….
Tutte calunnie dimostrate. Con le carte bollate.
Ma anche con la sofferenza nostra e di Vasco, soprattutto, che sa di avere la coscienza a posto.
Tania Sachs