17 Dicembre 2011
Come far godere una chitarra
di Ka Bizzarro
Non avevo ancora emesso un suono melodico in tutta la mia vita che ero già ufficialmente di seconda mano. La transazione, di cui, mio malgrado, ero stata parte integrante mi aveva fatto scivolare in una ancor più profonda depressione. Essere valutata, sebbene carente di due corde, alla stregua di due misere pasticche colorate, mi aveva fatto sparire quella briciola di amor proprio che avevo faticosamente cercato di conservare in quegli otto anni passati in soffitta, anni in cui la speranza di rendermi un giorno utile sconfisse le tarme e la ruggine.
Ma ecco che già si prospettava un altro scambio. Quello delle pasticche e un suo amico, Giro, decisero di portarmi a casa di un altro tizio, che pare sapesse suonare. Finalmente...forse qualcuno mi suonerà! Ho otto anni, cazzo!"
- Dov’è che abita di preciso?
- È qui, guarda, siamo arrivati
- Spettacolo! Più centrale di così si muore
L’amico di quello delle pasticche suonò il campanello.Nessuno rispose. Provò una seconda volta.Niente. Quando erano lì per tornarsene indietro, una voce alquanto baritonale e insonnolita venne fuori dal citofono:
Chi è?
Ehm… siamo noi
Salite! Ultimo piano.
Quando la porta dell’ ascensore si aprì, c’ erano tre porte con i relativi cancelletti chiusi. Una invece era spalancata. I ragazzi fecero capolino dall’ uscio chiedendo permesso, ma nessuno rispose.
L’ appartamento era tutto rivestito in legno: dalle pareti al soffitto. Anche il pavimento era in legno. Una parte della stanza era soppalcata (anch’ essa in legno).Sopra si scorgevano un letto matrimoniale, un televisore e un finestrone che illuminava a giorno la mansarda, mentre sulla parete si scorgeva la locandina del film Apocalypse now . Sotto il soppalco un divano, al cui fianco faceva bella mostra di sé un mobiletto verticale di legno e vetro contenente uno stereo e una miriade di vinili alla cui vista i due ragazzi cominciarono a dare vistosi segni di eccitazione, ampiamente somatizzata con copiosi rigoli di bava intorno alla bocca.Su un altro mobiletto stava un secondo televisore, un videoregistratore e videocassette rigorosamente senza custodia ma confezionate in un elegantissimo vestito di polvere.Sulla destra c’ era una porta da cui si scorgeva un grosso frigo giallo e un pezzo di lavabo, mentre in fondo a sinistra c’ era un’ altra porta socchiusa.
Dallo stereo venivano fuori le note di THE RIGHT PROFILE dei Clash, un pezzo che mi mise subito di buon umore risvegliandomi, quasi da quel torpore in cui ero caduta e, non so perché, mi fece tifare subito per il piano di quei due balordi di vendermi a questo tizio misterioso.
Quello delle pasticche mi poggiò sul divano e si catapultò sul mobiletto a vetri dello stereo.
- Guarda, Giro, questo busone ha un arsenale di dischi in questo buco! Highway to hell, the unforgettable fire, Strange days, The wall, Ziggy Stardust… Cazzo! Sto per venirmi nelle mutande…
- Cosa fai !? Non toccare, defo! Non lo conosco mica bene… e se si incazza? Vieni qua e siediti!
- Noooo! Non ci posso credere!...NON SIAMO MICA GLI AMERICANI con la copertina originale!!! Ma come ha fatto a trovarlo? Adesso lo vendono come ALBACHIARA e la copertina è diversa… Qui c’ è una fortuna…Iggy Pop, De André, Rino Gaetano. Rino Gaetano!? Ma chi è? Quello che canta ITALIA? Che cazzo ci fa qui in mezzo?
- Quello è Mino Reitano! Rino Gaetano è un’ altra cosa. E’ morto quasi dieci anni fa ed era un genio. Se vuoi te lo presto, così ti fai una cultura. Ciao, Giro, come stai?
Il tizio misterioso venne fuori dal bagno. Aveva solo un paio di boxer e una collanina con le perline stile bancarella. Teneva una sigaretta tra il medio e l’ anulare con le dita strette a pugno.Avanzò ciondolando mentre con l’ altra mano si grattava le parti basso-pelviche. Era alto e smilzo, senza l’ ombra di un muscolo, tipico di chi non ha mai fatto sport, tranne giocare a calcio ai giardini.In testa aveva un casco di capelli ricci a metà tra i Jackson Five e Fiorella Mannoia, la faccia lunga come se fosse una banana con la parrucca.La bocca era molto grande e la sua pelle era molto scura. Nel complesso aveva una sagoma affascinante con quel nonsoché che gli dava un’ aria che non lo faceva passare inosservato.
- Ciao, Bazza, questo è Luca. Va nel corso F…non so se lo hai mai…
- Scusa se ravanavo tra i tuoi dischi ma non ho resistito…Comunque, dopo quello che ho visto, sei diventato il mio vice-Dio, dopo Vasco, naturalmente.
- Vai tranquillo. Se vuoi qualcosa, te la presto. Piuttosto…dov’ è la signorina in questione?
- Eccola. Aspetta, la tiro fuori dalla custodia…
- Lascia, faccio io. Voi mettetevi comodi. Se volete metter su qualcosa di diverso dai Clash…
- Ti scoccia se rollo una porra?
-Anzi. Guarda in quella scatolina sul ripiano del telefono; c’ è dell’ erba, le cartine e i biglietti del bus per fare il filtro.
-Hai anche la maria? Guarda che se continui così mi innamoro!
- Ma va a cagare! Ascolta… ma qui mancano due corde…
- Eh? … Ah, sì, mancano due corde. Ti faccio uno sconto, dai
- No, non è per quello. Solo che dovete aver pazienza che le cambi tutte. Culo vuole che abbia un set di corde nuove in casa. Ci vorrà qualche minuto, avete fretta?
- Io no. Te, Luca?
- Ah, guarda, io in questa casa ci resterei a vita! Quest’ erba fa un profumo…Senti qua, Giro!
- Mmh! Spettacolo! Da dove viene?
- Calabria. C’ è un mio amico universitario che, quando va giù in paese, torna sempre con la soppressata e la ganja.
- Ne sai a pacchi! Senti, Girotti mi diceva che anche te vai a Milano il 7 a vedere il Blasco…
- Ovvio! Voi avete i biglietti?
- No… dici che siamo out?
- Ieri ho letto sul giornale che li hanno venduti tutti…ORMAI E’ TARDII…
- Girotti, siamo nella merda! Te lo avevo detto io che dovevamo muoverci prima, non mi ascolti mai…
- MUOVERE PRIMA COSA?! Ma se facciamo quattordicimilalire in due…
- Io ho due biglietti in più…
L’ ex ragazzo misterioso, detto Bazza, parlava mentre, con le sue mani sottili mi sfilava a una ad una le corde arrugginite per poi togliermi via la polvere con delicatezza, usando un panno leggermente umido. Che goduria! Mi sentivo come una donna dal visagista! Sapevo che quando avrebbe finito il suo lavoro sarei diventata un’ altra. Un cesso che diventa una regina!
Ci fu un attimo di silenzio. Poi, quello delle pasticche smise improvvisamente di leccare la cartina, guardò verso Bazza e disse:
- Continua!
- Ci dovevo andare con la mia morosa e quella palla al piede di sua sorella…
- La sua morosa è la Silvia, quella mora della seconda B…
- Ex morosa, prego!
- Vi siete mollati?
- Ieri
- Cazzo, allora posso dirti un segreto?!
- Cosa?
- Non sai quante seghe mi sono fatto pensando a quella figa! Me lo sono proprio consumato per qu….
- Basta! Non hai un minimo di sensibilità! E socc’ mel!
- Scusalo, Bazzani, in nome della nostra amicizia. Dopo che ha fumato è anche peggio.
- Figurati, apprezzo l’ onestà.
- Ma come mai…
- Ci siamo mollati?
- Sì!
- Ha confuso Rino Gaetano con Mino Reitano
- Per così poco? Scusa, anche io…
- Che c’ entra? Con te non ci devo mica andare a letto…
- E tu che ne sai?
- Giro, ma non è che il tuo amico è un po’ Village People?
- No, tranquillo! È che gli piace fare l’ idiota. Te l’ ho detto, dopo che avrà fumato sarà anche peggio.
- Scusate se il finocchio si introduce, ma, stringendo…i due biglietti?
- Se volete…
- Noi VOGLIAMO… solo che se non ci compri la chitarra non sappiamo come pagarteli a meno che io e Girotti non andiamo sui viali a vendere il nostro amatissimo B-Side!
- I biglietti ve li regalo
- Eh?!?
- Tanto ci sarei dovuto andare da solo
- Va bè, scusa, a questo punto io ti regalo la chitarra.
- Ma sei fuori?!
- Sì, tanto l’ ho pagata due pasticche di acido. Anzi, se dovessi avere bisogno di farti un viaggio…
- No, grazie. Solo canapa.
- Non vuoi aprire le porte della percezione come Jim Morrison?
- Jim Morrison è morto a ventisette anni!
- Sì, però si è divertito un casino ah ah ah ah ah !
- Ma, non so…io la roba chimica…
- E quindi hai mollato la Silvia. Non riesco a crederci, mi è crollato un mito, perché hai fatto una cazzata del genere? E poi per cosa? Per Mino Reitano.
- Rino Gaetano! Rino Gaetano!
- Quello che è…hai fatto comunque un cazzata!
-Ce la facciamo ad ascoltare qualcosa prima della fine del millennio?
- Ho finito. Spegni lo stereo che la accordo.
Prese il diapason e me lo appoggiò sulla cassa. LAAAA. Cominciò a girare la chiavetta della quinta corda. Delicatamente, finché il mio suono non diventò un tutt’ uno con quello del diapason.
Stava piegato in avanti con l’orecchio teso verso di me. Sentivo il suo profumo. Non so cos’ avevo, non lo avevo mai provato prima. Cominciai a scaldarmi, man mano che le mie corde si tendevano mi sentivo sempre più desiderosa di perdermi tra le sue braccia, come Valerie Caprinsky con Richard Gere in “All’ ultimo respiro”, anzi di più: Mi sentivo come una ragazzina al suo primo petting! Dai, toccami…. Ancora La, SIIII, MIIIII. Che bello! Funziono! Godo!
A un certo punto ebbi un brivido: mi diede una pennata leggera dal basso verso l’ alto.
In quel Mi minore settima mi sentii morire di gioia.
- Va bene Va bene cosi! E’ quella, vero?
Quello delle pasticche la riconobbe ascoltando solo la prima pennata.
Lui fece cenno di sì col capo e continuò ad arpeggiare, mentre gli altri due cominciarono a cantare
VA BENE VA BENE VA BENE DISTRATTA QUANDO TI CONVIENE DIRESTI ANCHE CHE MI VIUOI BENE ANCHESENONMENEVUOIPIUUUUU AH AH……
Ka Bizzarro