16 Giugno 2004
Ciao Vasco ci vediamo a Udine!
Magari anche solo per sognare ...
Ciao Vasco… ci vediamo a Udine!
Magari anche solo per sognare
Ma te lo dico anch’io
come se venissi a lavorare
come se potessi stare tutta una vita a giocare
Lavoro o gioco?
Gioco lavorando e aspiro al contrario
In ogni caso oggi tu sei fin là…
Non sono mai stata a Udine, neanche città.
Non sarebbe male infilarsi in uno dei camion che porta in giro il palco per ritrovarsi ogni volta nel posto giusto! L’altra sera era vicino ci si arrivava in motorino e per noi di casa la location è talmente familiare che i ricordi del luglio scorso sono riemersi.
Ci hai pensato anche tu a quell’intensa settimana di San Siro? Quest’anno al posto della maglietta “legalize” è spuntata fuori quella con “Vasco Sindaco”..subito comprata!
Il palco è posizionato al solito posto davanti alla tribuna rossa; la vetrata super vip fa da uscita fissa…altro punto di ritrovo frequentatissimo soprattutto “after”.
Giochiamo a “lasciatelastare” e a far passare gli amici, ma “i cattivi” ci beccano subito e chiamano “la maestra” (pure di vita), che per fortuna difende la classe comprendendo le manie adolescenziali.
Solito lunotto (che non si capisce perché la chiamino “gabbia”), ma chissà poi perché io lo chiamo lunotto…forse perché mi fa sentire sulla luna anche se io sulla luna non ci sono mai stata.
All’interno un po’ di tutto (ah già…“la gabbia di matti”); sono tantissimi i fansini (fans molto molto giovani) presenti, tutti rigorosamente sulle spalle e con le canzoni in testa. Capiscono chiaramente “Buoni o Cattivi”, mentre da un banale striscione appeso al secondo anello noto che “i grandi” ancora non hanno compreso l’ironia di quel “ti distingui dal luogo comune” (un giornale ha anche perfino scritto “l’uomo”…), e anche questo, non consola. Fortunatamente lo striscione ha vita breve, ma questo purtroppo significa che lo spettacolo è finito, e in molti stan tornando a casa, davanti alle televisioni.
Noi fino al mattino con l’adrenalina in circolo, a circolare per le strade milanesi senza traffico. Semafori lampeggianti, cuori palpitanti, e animi balbuzienti.
Un valium non basterebbe per “spegnere il cervello”…dopo averlo visto due sere sul palco, guardato negli occhi mentre salutava Milano e pure dopo, quando ormai San Siro era deserto. Che bello quando finisce tutto e resta quel vuoto sonoro e la calma, e senti i rumori del palco che si sdraia a terra, così ritmici che sembra che anche lui non voglia spegnersi e far finire la festa.
Mi sono divertita e sono proprio appagata, contenta per Laura che già da un po’ aspettava questo momento! La voce divina... non c’è Mario sul palco.
Lo dimostra bene con “E..” mica col testo (fantastico), ma con la Voce-di-Vasco, potrebbe prendermi per il culo ad libitum quella frase che “sei la cosa più cara che ho”…
Perché è come lo dice Vasco….che è un brivido, tutte le volte …
L’innocenza della frase alla quale non credo.
Ma Vasco già mi ha convinta, e sarei pronta “a salire” per farmi dare questa “benedetta scusa”, ma Le Rocce del suo stupidissimo hotel mi tengono alla larga.
Il medley è un colpo al cuore , forse l’ho detto poco quindi lo scrivo qua, e la felpa arancione mentre canta “Coca-Cola”(ehm..Bollicine) direi che è chiarificatrice …per dire che gli sta benissimo!
Una sera che è solo una ma ce n’è un’altra anche “domani”, e le canzoni le sai già perché te le canti da una vita. Quelle te le porti dentro nello zaino… da casa.
È sempre basso il volume, non sarà mai come lo voglio io, vorrei sempre andare dai tecnici e dire: “ALZA ALZA” come diceva Lui quella sera al Makia.
Un bel casino ma se Vasco ha mal di gola gliela regalo io la mia voce. Vorrei che non tornasse più perché il fatto di non averla amplifica i miei postumi, anche emozionali. Basta un accordo per farci gridare il titolo della canzone, ed è proprio un bel vivere, in una “domenica” spericolata.
Chiara Sclarandi