Era il 20 giugno 2004, Genova era nel pieno delle celebrazioni relative alla nomina di ‘capitale europea della cultura’ e lo stadio Ferraris ospito’ Vasco per il ‘Buoni o cattivi tour’.
Non era la prima volta che il Kom si presentava nella mia città , ricordo vari concerti al Palasport, attualmente in fase di ristrutturazione, durante gli anni Ottanta ed anche alla fiera per le prove e data zero de ‘Il mondo che vorrei’ del 2008 dove Vasco ricevette dal sindaco le chiavi della città.
Questo suo concerto fu caratterizzato da una presenza particolare, quella del cosiddetto ‘prete di strada’ Andrea Gallo il quale mi ricordo che attese l’arrivo del kom negli spogliatoi dello stadio assieme ad alcuni ragazzi della comunità di San Benedetto al Porto per passare con lui qualche momento di spensieratezza prima di salire sul palco.
Questo incontro mi fece tornare in mente quello avvenuto nella serata in onore a Fabrizio De Andre’ dove Vasco aprì la serata con ‘Amico fragile’ e dove quella sera vennero invitati in prima fila i cosiddetti ‘ultimi’ accompagnati da Don Gallo, per loro fu un momento importante, per una sera scavalcarono le gerarchie ‘sociali’ e passarono una serata da protagonisti.
Tornando alla sera del 2004, mi ricordo che nei giorni successivi sia Vasco che Don Gallo raccontarono il loro incontro e Vasco rivelò l’aneddoto relativo alla vicinanza del carcere e che fosse raggiungibile a vista dal retropalco e da lì ne approfittò per mandare una benedizione a tutta la popolazione carceraria.
Anche per tanti genovesi come il sottoscritto fu un momento molto bello, sapere che anche i meno fortunati e disperati, relegati in una condizione tante volte non voluta ma subita e dovuta e vicissitudini sfortunate della vita, potevano godere di una serata particolare rappresentò un’espressione di solidarietà umana che si espresse ina condivisione di emozioni che solo la musica di Vasco permette di provare.
Ancora una volta, dunque, un ringraziamento a Vasco ed al potere della sua musica che, anche se solo per la durata di un concerto, permette di abbattere le barriere di ogni tipo , siano sociali o di altro genere, e permette la sublimazione di ogni anima diversa o magari ‘persa’ dentro i fatti suoi…
Forse, per loro, alla fine la vita non è stata tutta persa… perchè col tempo cambia tutto lo sai…
Paolo Rebizzo