di
Mattia Ramondetti
Torino 01.07.017 ORE 06:30
Si parte... 3 pullman pronti col motore acceso lasciano il punto di ritrovo e cominciano il loro lungo viaggio verso Modena.
Subito ci vengono comunicate le regole da rispettare una volta entrati al Ferrari. Una lunga lista di NON e di VIETATO. Cioè sai che cosa ce ne frega a noi? Portaci a Modena. Piccola sosta in un autogrill di Piacenza strapieno di ragazze e ragazzi già con fasce al polso.
Si riparte.. tra una canzone e l altra e il "viaggiare informati" alla radio che ci informava del casello chiuso a Modena causa concerto Vasco, il viaggio scorre.. siamo a Modena, siamo a pochi ma interminabili km da fare a piedi che ci separano dal Parco Ferrari. Tra le migliaia di persone di ogni età che invadono le strade si sentono canzoni in sottofondo uscire da ogni bar, da ogni negozio e mentre da qualche piccola finestra si affacciano i Modenesi a ringraziarci di essere venuti cominciano ad intravedersi le due torri del palco più grande mai visto prima d ora
Si entra, controlli rapidi ma abbastanza tranquilli. Gli stendardi non possono mancare, specie i più famosi, quelli che sono entrati in ogni stadio non possono mancare in questo evento.
8 sono le calde e lunghe ore che ci separano da una festa già iniziata settimane prima. Le regole sono semplici, ma noiose se ripetute di continuo sui 1500 mq di schermi.
Finalmente la tempesta perfetta.. la Zarathustra comincia a scaldare il Ferrari, mentre un Vasco in giacca Gialla esce di fronte a 225 MILA persone. Immobile con occhi lucidi ammira il suo popolo arrivato chi da l Italia, chi dall Europa..
Per colpa d Alfredo o colpa di Giovanardi.. siamo stati tutti controllati, verificati. La combriccola è tutta gente a posto. I ragazzini cresciuti insieme con il sogno di far musica sono sullo stesso palco, Curreri è più bello al pianoforte. Con Jenny, Silvia.. la nostra relazione. E tu... chissà dove sei, un breve ma intenso sguardo di Curreri a Vasco fa capire di quante emozioni si possono provare e trasmettere allo stesso tempo. Ho avuto come l impressione che Curreri fosse tornato indietro nel tempo, quando suonava per la prima volta l anima fragile di Vasco volata via troppo presto, senza gioire del successo, senza vedere cosa ha combinato in 40 anni.
Guarda che cosa hai combinato KOMANDANTE, la maturità rimandata, i caselli chiusi, spiagge e cinena affollati e il picco di quasi 6.000.000 in rai. Ma in quanti siete, in quanti eravamo? Hai e abbiamo lasciato un segno indelebile nella storia della musica, un ricordo definito da Diego Spagnoli: "bello, unico e irripetibile"
Frasi che ti scaldano il cuore, ma che vorresti fermassero il tempo perché sai già che stai ritornando alla realtà. E nell aria il tuo profumo dolce, caldo e morbido... ehi Massimino, ti sei divertito lassù? Hai visto Vasco che ha combinato? Sei sempre con noi..
Respiri piano per non far rumore... cantavi da Walter Chiari nel 79, eri un ragazzino con gli occhioni blu, timido, triste, con tanta grinta dentro, ma pronto per arrivare a realizzare il tuo sogno.
Dal tavolo di casa a cantare "chi getto la luna nel rio" alle piazze, da gli ultimi posti a Sanremo al fronte del Palco, dalle critiche, ai successi inter..generazionali, dalla malattia, alla rinascita, passando per la Scala di Milano, da "vasco rossi è finito, ad un "VASCO FA IL RECORD DEL MONDO"
Il finale pirotecnico con "tutto il mondo fuori" e qualcosa che non si può spiegare, come non puoi spiegare il fenomeno Vasco.
È stato tutto STUPENDO, come OGNI VOLTA ci hai lasciati SENZA PAROLE. ❤